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Sand Land, la recensione dell'action RPG basato sul manga di Akira Toriyama

Un mondo arido, un giovane demone e un anziano sceriffo sono i protagonisti del gioco tratto da una delle ultime opere di Akira Toriyama: la recensione di Sand Land.

Sand Land, la recensione dell'action RPG basato sul manga di Akira Toriyama
RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   24/04/2024

Akira Toriyama ci ha regalato Dragon Ball, a partire dall'ormai lontano 1984, e quella singola opera ha cambiato la sua vita così come quella di milioni di persone. Non è stato però l'ultimo manga dell'autore giapponese, che nel 2000 ha realizzato per Weekly Shonen Jump una storia inedita che raccontava le avventure di un giovane demone e di un anziano sceriffo sullo sfondo di un mondo desertico: Sand Land.

Esattamente ventiquattro anni dopo Bandai Namco ha deciso di rilanciare quel progetto, prima nella forma di un lungometraggio, poi con una serie animata per la piattaforma Disney+ e contestualmente con un gioco sviluppato da ILCA che ne riprendesse in maniera fedele gli eventi e i personaggi, che come sappiamo arricchiscono il fumetto originale di nuovi spunti, donandogli a tutti gli effetti un seguito.

Com'è stato tornare a esplorare quelle lande desertiche a bordo di uno dei piccoli carri armati che Toriyama amava tanto disegnare? Ve ne parliamo nella recensione di Sand Land.

Uomini e demoni: la storia di Sand Land

Rao e Beelzebub nell'iconico carro armato di Sand Land
Rao e Beelzebub nell'iconico carro armato di Sand Land

Pur avendo molti tratti in comune con Dragon Ball (gli Zeny, la tecnologia delle capsule e finanche il design di un paio di personaggi), quella di Sand Land si pone come un'ambientazione inedita: un mondo devastato dalle guerre e dalla siccità, governato da un re fantoccio e da un generale spietato che sembra uscito da un romanzo di Dune.

Un giorno l'anziano sceriffo Rao fa visita al Villaggio dei Demoni con una richiesta: che qualcuno di questi potenti esseri lo accompagni nelle zone più remote del regno, alla ricerca di una sorgente leggendaria che potrebbe risolvere i problemi delle tantissime persone che non riescono a procurarsi l'acqua necessaria per vivere, risorsa che il governo pare possedere ma condivide solo a caro prezzo.

Il giovane principe Beelzebub decide di accettare la missione e porta con sé il vecchio ma scaltro Thief, e così ha inizio un'avventura entusiasmante, che riporta limpidamente alla mente i primi capitoli del già citato Dragon Ball. È però quando dei banditi mettono fuori uso la jeep di Rao e i protagonisti sono costretti a rubare un carro armato dell'esercito che l'impianto visivo e narrativo di Sand Land assume dei connotati precisi.

Toriyama amava disegnare veicoli e da questo punto di vista il gioco rende un appassionato omaggio all'autore, scomparso lo scorso marzo, raccontando un viaggio che i protagonisti affrontano appunto a bordo di diversi mezzi che gli consentono di superare gli ostacoli lungo il cammino: dal carro armato e la jeep di cui abbiamo appena parlato alla moto, dal jumpbot all'hovercraft, passando infine per un potente mech.

Col nostro bel carro mentre esploriamo Sand Land
Col nostro bel carro mentre esploriamo Sand Land

Parlavamo però in apertura delle differenze fra il manga e la serie animata, che ritroviamo nel gioco: viene introdotto fin da subito un nuovo personaggio, l'ingegnosa e misteriosa Ann, che è un po' la Bulma della situazione, ma rappresenta anche la chiave per una sostanziale espansione del racconto verso un'ambientazione differente, Forest Land, che avremo modo di esplorare nella seconda metà della campagna.

Le modifiche apportate alla trama originale non appaiono forzate, del resto ci ha messo mano lo stesso Toriyama, e anzi alcuni accorgimenti hanno il merito di dare più senso a determinati retroscena. La storia in sé è molto carina e nasconde significati non banali nel continuo confronto fra uomini e demoni, supportata da un doppiaggio in inglese o in giapponese di discreta fattura, accompagnato da sottotitoli in italiano che però al momento non è possibile disattivare.

Un mondo da esplorare, anzi due

Una gita in quel di Forest Land col nostro bel carro armato
Una gita in quel di Forest Land col nostro bel carro armato

La struttura di Sand Land è in pratica una open map che consente inizialmente di esplorare la totalità dell'omonimo regno desertico, per poi accedere anche a Forest Land: uno scenario un po' più piccolo ma caratterizzato da panorami decisamente più vari e vivaci. È possibile muoversi utilizzando uno qualsiasi dei veicoli in dotazione, sebbene all'inizio si sia costretti a lunghi e noiosi spostamenti a bordo del lento carro armato.

Una volta sbloccata la jeep, o magari la moto, la fase esplorativa diventa molto meno stressante, complice anche la presenza di un ampissimo numero di luoghi che, una volta visitati, consentono il viaggio rapido da un punto all'altro a costo zero: una soluzione di stampo "quality of life" che vi troverete a sfruttare anche troppo nelle fasi avanzate della campagna, chiaro segno di un'ambientazione, uh, arida di contenuti interessanti.

La moto corre veloce sulle dune di Sand Land
La moto corre veloce sulle dune di Sand Land

Trattandosi infatti di un ampio deserto, il regno di Sand Land non offre nulla di particolarmente entusiasmante: girando ci si imbatte in banditi, soldati e bestie enormi da abbattere per la raccolta dell'immancabile loot, suddiviso in una quantità enorme di materie differenti che potremo utilizzare per creare nuovi veicoli e potenziare quelli in nostro possesso. Ci sono alcuni insediamenti, fra cui l'hub centrale, che però si limitano al minimo sindacale fra personaggi che dispensano missioni e commercianti.

A mischiare le carte ci pensano per fortuna alcune zone al chiuso, labirinti man mano più ampi e complessi che però non fanno mai mancare un indicatore con la direzione giusta e sfruttano le caratteristiche dei diversi veicoli in maniera simile ai metroidvania, chiedendoci cioè di utilizzare determinate funzionalità (il cannone del carro, i salti del jumpbot, la capacità di navigare dell'hovercraft, ecc.) per poter andare avanti e di procurarcele se ancora non le possediamo.

Una zipline all'interno di uno dei tanti insediamenti sotterranei di Sand Land
Una zipline all'interno di uno dei tanti insediamenti sotterranei di Sand Land

Quest'ultimo concetto in alcuni frangenti si rivela fastidioso per via di un crafting piuttosto esigente, che richiede specifici materiali per la costruzione di determinate cose. Per fare un esempio, prima di poter entrare a Forest Land abbiamo dovuto passare almeno un'ora a cercare in lungo e in largo le risorse necessarie per poter assemblare uno specifico mezzo: quando accade, non è simpatico.

Per il resto, nel corso della campagna non abbiamo incontrato particolari intoppi: l'approccio in stile open world permette di scegliere con quali missioni cimentarsi e magari quali taglie accettare, così da allungare eventualmente la durata del gioco, che supera facilmente le 20 ore anche laddove ci si concentri sugli eventi principali, lasciandosi alle spalle diversi incarichi opzionali.

Il gameplay è piacevole ma con parecchi limiti

Beelzebub si prepara ad affrontare un enorme boss in Sand Land
Beelzebub si prepara ad affrontare un enorme boss in Sand Land

Sul piano del gameplay, Sand Land si muove in perenne bilico fra aspetti positivi e negativi, cercando di enfatizzare i primi e nascondere sotto il tappeto i secondi, per quanto possibile. Diciamo che le fasi iniziali non aiutano, nel senso che mettono spietatamente in mostra i problemi legati ai combattimenti e alle sezioni platform a piedi, viziate da una generale scivolosità e da una sostanziale inconsistenza nel modo in cui Beelzebub si muove all'interno dello scenario e interagisce con esso.

La sensazione, sostenuta anche dall'impiego di asset abbondantemente già visti nei tie-in di Bandai Namco, è che strutturalmente l'esperienza sia vincolata a logiche e concetti old-gen, e lo dimostrano le tante soluzioni sbrigative messe in scena durante la campagna. Fortunatamente andando avanti molti elementi migliorano; anche i combattimenti corpo a corpo, grazie allo sblocco di nuove abilità ma sempre con enormi problemi fra telecamera e aggancio dei bersagli.

I protagonisti di Sand Land
I protagonisti di Sand Land

Diciamo che Sand Land si esprime in maniera più convincente solo quando si sale a bordo dei veicoli, ma anche qui ci sono dei distinguo: durante i combattimenti il carro armato la fa da padrone, visto che può puntare e sparare a prescindere dalla direzione di movimento, e il robot che si sblocca verso la fine è ugualmente divertente con i suoi pugni e le cariche, mentre affrontare nemici sulla moto o sull'auto si rivela macchinoso e frustrante.

Certo, il bilanciamento fra pregi e mancanze si conferma delicato, a partire da un layout dei comandi a nostro avviso poco indovinato (lo stick per muovere i veicoli, i grilletti per mirare e sparare) e da meccaniche che alla fine si riducono al "gira e spara, spara e gira" in mancanza di routine comportamentali minimamente evolute per quanto concerne i nemici di base. Abbiamo invece trovato divertenti, riusciti e talvolta anche impegnativi gli scontri con i boss.

Le sezioni stealth di Sand Land risultano un po' buttate lì
Le sezioni stealth di Sand Land risultano un po' buttate lì

Gli sviluppatori hanno cercato di aggiungere qualche variazione sul tema non proprio convincente con le sezioni stealth, in cui ci si trova a muoversi all'interno di insediamenti ben sorvegliati, cercando di evitare di essere scoperti dalle guardie e magari mettendole fuori gioco spaventandole a morte; oppure con sequenze al chiuso in cui l'azione diventa in pratica quella di un platform in due dimensioni.

Alla fine, tuttavia, l'insieme dei combattimenti sui veicoli, il classico sistema di progressione in stile GdR, la struttura discretamente abbondante, la storia piacevole e i già citati labirinti con i loro puzzle contribuiscono a far sì che l'esperienza offerta da quest'ultima trasposizione prodotta da Bandai Namco si confermi piacevole, mettendo in secondo piano i suoi aspetti più traballanti, scoccianti e datati.

Parliamo di grafica e sonoro

La resa del cel shading in Sand Land è fra le migliori che si siano mai viste
La resa del cel shading in Sand Land è fra le migliori che si siano mai viste

Che il gioco e la serie animata di Sand Land siano due progetti paralleli, legati a doppio filo l'uno all'altro, lo dimostra anche un comparto tecnico e artistico capace di consegnarci alcune sequenze molto suggestive, pur finendo poi per confonderle nel desolato mare di sabbia che caratterizza lo scenario principale. Una cosa va detta, a ogni modo: l'impiego del cel shading nel titolo di ILCA è fra i migliori che abbiamo mai visto.

Riprendendo appunto lo stile utilizzato nell'anime, i personaggi e i veicoli non vantano soltanto il classico "bordo nero", ma anche tratteggiature e ombreggiature che sembrano uscite direttamente dal manga, e che contribuiscono a creare una gran bella atmosfera durante il racconto. Purtroppo le animazioni non supportano al meglio questi sforzi, rivelandosi spesso sbrigative e incidendo anche sul modo in cui i protagonisti si muovono nello scenario.

Thief, Beelzebub e Rao viaggiano insieme in Sand Land
Thief, Beelzebub e Rao viaggiano insieme in Sand Land

Quest'ultimo, come detto, paga dazio per via di asset banali e generici, che abbiamo sicuramente già visto in altri giochi prodotti da Bandai Namco, nonché per la conformazione stessa di un regno, quello di Sand Land, che è a tutti gli effetti un deserto desolato. L'alternanza di giorno e notte, un po' posticcia, qualche piccolo problema di pop-up con gli shader e un frame rate da 60 fps che nelle fasi più concitate perde qualche colpo spingono a chiedersi se davvero sia l'Unreal Engine 5 il motore utilizzato.

Lato audio, abbiamo già accennato alla presenza del doppiaggio in inglese e in giapponese, con i pregi del primo che vengono compensati dalle mancanze del secondo per arrivare a un inedito pareggio che non entusiasma più di tanto. Il problema, come detto, è che per il momento i sottotitoli non possono essere disattivati, mentre la colonna sonora accompagna l'azione in maniera funzionale, senza particolari acuti.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 69,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (31)
7.4
Il tuo voto

Sand Land è solo un buon gioco, come direbbe qualcuno: un'esperienza piacevole ma per molti versi datata, capace di portare efficacemente sullo schermo lo stile di Akira Toriyama con un cel shading strepitoso che tuttavia non viene supportato da animazioni all'altezza, mentre gli scenari desertici che caratterizzano l'ambientazione principale si rivelano ben poco interessanti da esplorare. Le meccaniche legate all'uso dei veicoli però funzionano, così come i combattimenti, pur con tutta una serie di distinguo, e così alla fine ILCA si porta a casa un risultato discreto, che i fan di Sand Land apprezzeranno.

PRO

  • Il manga di Toriyama rivive grazie a un cel shading notevole
  • Le meccaniche legate ai veicoli sono piacevoli e divertenti
  • Storia carina, piuttosto ricco di contenuti

CONTRO

  • Lato gameplay ci sono diverse storture
  • Mappa ampia ma poco interessante
  • Tecnicamente e strutturalmente datato