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Metroid su Fortnite e le opportunità mancate di Nintendo

Nintendo ha rifiutato di portare Samus Aran su Fornite: un caso isolato? Le cose cambieranno in futuro? Proviamo ad analizzare la situazione.

Metroid su Fortnite e le opportunità mancate di Nintendo
SPECIALE di Alessandro Bacchetta   —   27/04/2024

La notizia è emersa qualche giorno fa, e probabilmente l'avete letta tutti: in un'intervista di Stephen Totilo - noto giornalista del settore - a Donald Mustard - co-creatore di Fornite - è venuto fuori che l'azienda giapponese avrebbe rifiutato di portare Samus Aran, e con lei il brand Metroid, all'interno di Fortnite. O meglio: avrebbe rifiutato perché Epic Games non avrebbe accettato di limitare il suo utilizzo alle sole piattaforme Nintendo, scelta che per la società americana avrebbe significato un trattamento diverso rispetto a quello avuto nei confronti di, per dire, Master Chief o Kratos.

Non è certo una decisione sorprendente; prima di analizzarla, è bene mettere qualche paletto al contesto in cui è stata presa. Uno: Nintendo ha appena iniziato una nuova era, che per ora non ha causato forti scossoni (ma un grande successo sì, Super Mario Bros. Il Film), un'era in cui l'obbiettivo è quello di ampliare le apparizioni e - conseguentemente - i guadagni delle proprie proprietà intellettuali al di fuori del mondo dei videogiochi. Film, parchi tematici e chissà quant'altro, con l'idea di generare un profitto consistente non intersecato col successo della piattaforma da gioco della generazione. Due: Microsoft da anni porta le sue serie, ormai innumerevoli, sugli altri sistemi. Sony ha recentemente ammesso di voler seguire l'esempio, abbracciando più che in passato la via del multipiattaforma, così da accrescere i propri margini di guadagno.

Metroid Prime Remastered: Samus Aran nella sua più recente versione
Metroid Prime Remastered: Samus Aran nella sua più recente versione

In sostanza, tutto il mondo dei videogiochi sembra distaccarsi celermente dai modelli che lo hanno sorretto finora e non per piacere o benevolenza, ma perché sembra impossibile lucrare come in passato seguendo le vie abituali. Tuttavia non sono sottovalutabili alcuni punti: primo, Nintendo stavolta ha vinto la console war. Nessuna macchina si avvicina al successo di Switch, e Switch è una macchina radicalmente diversa dalle sue concorrenti, sempre che così si possano definire. Secondo: Nintendo è una compagnia i cui hardware e software sono strettamente interconnessi. Non ha senso analizzare la sua identità, il suo futuro e le sue potenzialità commerciali utilizzando gli stessi filtri che si adottano per Microsoft e Sony; paradossalmente, e solo in certi aspetti, è più simile ad Apple che non alle apparenti rivali. Ora tentiamo di approfondire le possibile ragioni che hanno condotto a questo mancato matrimonio, se siano o meno sensate, e se le cose possano cambiare in futuro.

Fortnite lede il prestigio di Metroid

Fortnite: quella con Metroid non sarebbe certo stata la prima collaborazione
Fortnite: quella con Metroid non sarebbe certo stata la prima collaborazione

Una delle reazioni più comuni alla notizia, in particolare da parte dei fan Nintendo, è che la società di Kyoto non avrebbe accettato perché timorosa che l'operazione sarebbe stata lesiva per il brand Metroid. Non è una considerazione assurda: un personaggio, quando portato all'interno di Super Smash Bros., viene enormemente "coccolato" da Masahiro Sakurai. Viene trattato con rispetto sia nelle movenze, sia nei punti focali della serie a cui appartiene, con delle azioni e degli stage studiati su misura. Questo, ovviamente, non sarebbe accaduto alla stessa maniera su Fortnite. Tuttavia, che il discorso sia sensato o meno, non ha niente a che fare con la ragione per cui Samus non arriverà su Fortnite. Nintendo sarebbe stata ben contenta di avere il personaggio in esclusiva su Switch, cosa che è successa in passato varie volte, del resto: citiamo a memoria i casi di Bayonetta, Monster Hunter, Rocket League, Soul Calibur (secoli fa).

Nintendo ha già portato le proprie IP su mobile

Pikmin Bloom: esclusi i Pokémon, l'ultimo gioco Nintendo per mobile, uscito nel 2021
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Molti hanno argomentato che Nintendo si sarebbe contraddetta, in base alle protettive posizioni recenti e passate, portando le proprie saghe su mobile. Un punto è vero: Nintendo si è contraddetta. Inizialmente aveva rigettato la possibilità di abbracciare il mobile gaming, per poi approcciarlo in diverse maniere, anche conflittuali tra loro. Tuttavia, la contraddizione termina qui: Nintendo ha sempre sviluppato dei progetti ad hoc per questo settore, considerandolo diverso da quello tradizionale, pur non del tutto separato. La direzione futura in questo ambito è piuttosto nebulosa, Furukawa a riguardo sembra indeciso, ma l'idea di Iwata era quella di utilizzare i titoli smartphone come pubblicità per avvicinare nuovi utenti ai brand Nintendo, con la speranza di "convertirli" alle proprie piattaforme da gioco. Pur essendo dei videogame, sono dei videogame molto, molto diversi da quelli per le console: senza voler pontificare in generale, se non lo sono davvero, lo sono quantomeno per Nintendo. A Kyoto non producono né televisori né smartphone, ma in maniera diversa tentano di sfruttarli entrambi.

Nintendo concede i brand solo sulle sue console

Rocket League: collaborazioni con Nintendo... solo su console Nintendo
Rocket League: collaborazioni con Nintendo... solo su console Nintendo

La realtà è esattamente questa, e nel prossimo paragrafo tenteremo di capirne il motivo, e se possa cambiare in futuro. Nintendo non è restia a concedere i propri brand per delle collaborazioni, anche con terze parti, purché queste concessioni rimangano limitate alle console prodotte dall'azienda giapponese. Insomma, Samus Aran come skin su Fornite sarebbe potuta esistere, ma non al di fuori dal mondo Nintendo. Non c'entra niente il prestigio o la fama dei brand interessati, quello è un discorso secondario: semplicemente, su Xbox o PlayStation (o PC) non devono potersi toccare quei personaggi.

I brand su altri sistemi

Super Mario Bros. Il Film: si può vedere tranquillamente da PlayStation e Xbox
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Proprio per l'obbiettivo dichiarato di espandere i propri brand oltre il mondo dei videogiochi, e per la tendenza dell'industria verso il multipiattaforma, si pensava che le cose sarebbero potute cambiare. Qui devo adottare la prima persona, perché si tratta di un'opinione personale: proprio perché troveremo sempre più spesso Mario e soci slegati da una console Nintendo, e in questo caso a Kyoto sono piuttosto aperti (basti pensare che il film di The Legend of Zelda coinvolgerà Sony nella diffusione), queste politiche restrittive diverranno ferree.

Sempre più bambini entreranno in contatto con Link, Samus e Mario senza un pad Nintendo in mano, e per questo motivo Nintendo, nei prossimi anni, sarà ancora più rigida nel limitarne la diffusione videoludica altrove. Perché il principale focus commerciale dell'azienda, quantomeno nel prossimo lustro, rimarrà quello del sistema integrato hardware e software. Che si possa vedere Super Mario Bros. Il Film su PlayStation non è un problema, anzi, è un vantaggio: che si possa giocare con Super Mario su qualsiasi altro sistema concorrenziale (e il mobile non è considerato tale, non del tutto), al contrario, sì. La mia supposizione è questa, e cioè che Nintendo sarà sempre più permissiva nel divulgare le proprie IP quando non avranno a che fare coi videogiochi, mentre sarà ancora più restrittiva quando coinvolgeranno il settore originario.