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Fallout: la storia e l'universo della saga che sta per diventare una serie TV Prime Video

La serie TV di Amazon Prime Video dedicata a Fallout è ormai dietro l'angolo: ripercorriamo la storia dei videogiochi per spiegare il contesto in cui si inserisce.

Fallout: la storia e l'universo della saga che sta per diventare una serie TV Prime Video
SPECIALE di Lorenzo Mancosu   —   09/04/2024

Con 27 anni di storia alle spalle e una costruzione del mondo ormai talmente ricca da fare invidia ai più blasonati universi fantasy, Fallout è un colosso con il quale è diventato molto difficile confrontarsi. La serie di videogiochi di ruolo, inaugurata nel 1997 attraverso l'originale Fallout sviluppato da Interplay Entertainment, è finita nelle mani di Bethesda Softworks a partire dal terzo dei quattro capitoli numerati che compongono il principale filone narrativo, ma ha anche dato i natali ad altrettanti spin-off che non hanno mai cessato di arricchire la mitologia originariamente immaginata da Tim Cain. Le regole alla base del successo della saga, sulla carta, sono sempre state semplicissime: ambientata in un futuro post apocalittico in ragione della guerra nucleare che ha devastato gli Stati Uniti, vive ancorata a una versione "atompunk" dell'iconografia e del design tipici degli anni '50, mettendo in scena un folle e dissacrante ritratto della Guerra Fredda e dell'assurda quanto inospitale società che è sopravvissuta alla catastrofe.

Siamo ormai alle porte dell'esordio della serie televisiva di Fallout, distribuita da Amazon Prime Video e curata da Lisa Joy e Jonathan Nolan (fratello e sceneggiatore del celebre Christopher), una coppia effettiva di autori che è salita agli onori della cronaca per aver realizzato il Westworld di HBO, un prodotto che aveva già diversi punti in comune con il sottobosco dei videogiochi.

Ora, al fine di attaccare la pesantissima eredità della serie, hanno scelto di recuperare l'ambientazione originale del primo capitolo, ovvero la città di Los Angeles, per destinarla a teatro della loro visione di quello che succede dopo l'apocalisse. L'universo della saga copre ormai più di due secoli e poggia su profondissime fondamenta narrative: ripercorriamo l'intera cronologia di Fallout e tutto quello che c'è da sapere per vivere al meglio l'adattamento televisivo.

Il contesto della serie tv

Ella Purnell è Lucy, l'abitante del Vault nella serie di Fallout
Ella Purnell è Lucy, l'abitante del Vault nella serie di Fallout

La serie televisiva si colloca più avanti rispetto a qualsiasi capitolo della serie: la cornice di riferimento è infatti il 2296, 9 anni più tardi rispetto agli eventi di Fallout 4 nonché 194 anni dopo l'episodio narrativamente più "antico", ovvero il recente Fallout 76 ambientato nel 2102. Nonostante lo stile anni '50 che caratterizza ogni elemento dell'universo post apocalittico, la guerra che ha devastato gli Stati Uniti ha avuto luogo solamente nel 2077: l'estetica vintage convive infatti con una lunga serie di tecnologie e prodotti figli della rivoluzione atomica che hanno trasformato il paese in una sorta di "distopica utopia", come i robot assistenti Mr. Handy, le pesanti armature indossate da gruppi paramilitari come la Confraternita d'Acciaio e i tantissimi altri oggetti che siedono accanto ad arcaiche radio a manopola e televisori a transistor. Il fil rouge che lega ciascun episodio è sempre rimasto invariato: un sopravvissuto riemerge da un Vault, rifugio antiatomico prodotto dall'azienda Vault Tec, e si ritrova improvvisamente catapultato in un mondo post-nucleare a dir poco inabitabile.

Nella serie ciò accadrà nei dintorni di Los Angeles, la sede del Vault 33, mentre quel sopravvissuto sarà Lucy, interpretata da Ella Purnell, un personaggio del quale ancora si sa poco o nulla se non che indosserà le vesti del classico abitante del Vault. Il secondo protagonista introdotto è "Il Ghoul", portato sullo schermo da Walton Goggins, attore che ci piace ricordare per la sua magistrale interpretazione di Shane Vendrell nella serie The Shield; i ghoul non sono altro che esseri umani contaminati dalle radiazioni al punto tale da andare in decomposizione: se per la maggior parte hanno perso qualsiasi barlume d'umanità e si comportano in modo simile a zombi, in rari casi hanno ottenuto una beffarda forma di lunga vita restando pienamente coscienti. L'ultimo membro della frazione nota del cast è Maximus, giovane soldato membro della Confraternita d'Acciaio, storico gruppo paramilitare che ha una venerazione viscerale per la tecnologia e "porta la pace" (con tante grosse armi) nelle zone rese inabitabili dal fallout radioattivo.

La linea del tempo di Fallout

Walton Goggins è The Ghoul, un misterioso abitante contaminato della regione
Walton Goggins è The Ghoul, un misterioso abitante contaminato della regione

La vicenda generale di Fallout trova la sua principale miccia nel 2052, annata che apre a una crisi globale acuita dalla pandemia capace di scatenare una serie di scaramucce nucleari ai quattro angoli del globo, portando all'inevitabile collasso delle Nazioni Unite. Due anni più tardi, gli Stati Uniti iniziano a sviluppare il progetto Safehouse, nato allo scopo di costruire strutture interrate chiamate Vault come ultima risorsa nel caso di un attacco diretto. Il conflitto vero e proprio non tarderà ad arrivare: nel 2066 le forze comuniste cinesi invadono l'Alaska per mettere le mani sulle risorse petrolifere di cui erano rimaste a secco, segnando l'inizio della guerra Sino-Americana. Negli anni successivi, i padroni di casa impongono la propria supremazia grazie a tecnologie quali l'Armatura Atomica, arrivando addirittura a invadere il territorio cinese e ad annettere il Canada, stato che aveva chiesto aiuto al paese gemello. Poi tutto a un tratto, il 23 ottobre del 2077 giunge la notizia di un'operazione cinese su vasta scala: testate nucleari si abbattono su tutte le principali città degli Stati Uniti, che in risposta lanciano i propri missili portando al tanto temuto scenario della distruzione mutua assicurata.

Nel frattempo si verificano centinaia e centinaia di piccoli avvenimenti che incidono notevolmente sulla costruzione del mondo di Fallout, dalla formazione di complotti volti alla sopravvivenza del governo statunitense fino a progetti di ricerca orientati alla conservazione della specie, ma ciò che più conta è che una frazione della popolazione sopravvive allo sterminio rifugiandosi all'interno dei Vault costruiti attraverso il progetto Safehouse. La struttura di Fallout è sempre stata fortemente radicata nell'investigazione: la scoperta degli eventi che si sono verificati nel mondo esterno durante il periodo d'isolamento costituisce infatti la spina dorsale dell'esperienza, dunque la maggior parte delle storie narrate giungono all'attenzione dei protagonisti solamente quando si sono ormai concluse da decenni, se non addirittura da secoli.

L'incipit di Fallout 4 ha messo in scena l'istante dell'attacco agli Stati Uniti
L'incipit di Fallout 4 ha messo in scena l'istante dell'attacco agli Stati Uniti

Nonostante l'effettiva sequenza di pubblicazione dei videogiochi, attenendosi all'ordine cronologico la vicenda interattiva ha inizio con Fallout 76, ambientato fra i selvaggi monti Appalachi della Virginia Occidentale nel 2102 nel momento in cui i primi superstiti dei Vault si affacciano su un mondo piagato. Si tratta di un capitolo che incide solo marginalmente sulla linea del tempo, non fosse per la presenza dell'Enclave, organizzazione fondata dal Deep State in controllo degli Stati Uniti pre-apocalittici con il fine di ristabilire l'ordine e proseguire la guerra, di fatto un gruppo di matrice dittatoriale destinato a trasformarsi in uno fra i principali nemici che "le forze del bene" si sarebbero trovate ad affrontare nel corso della saga.

L'intero universo narrativo è stato eretto dal Fallout di Interplay, ambientato nel 2161: il debutto della serie ha alzato il sipario sul mondo post apocalittico, un ambiente ostile di matrice western caratterizzato dalla presenza di terrificanti creature mutate, orde di predoni, ghoul ferali, i supermutanti al centro della narrazione, nonché la maggior parte degli elementi che hanno trasformato l'IP in una leggenda, come per esempio il computer da polso Pip-Boy, la bevanda Nuka Cola e le dozzine di altri marchi fittizi che s'incontrano costantemente fra le macerie delle metropoli. Si tratta dell'unico titolo ambientato attorno alle rovine di Los Angeles, medesima ambientazione della serie televisiva, pertanto nell'adattamento è lecito aspettarsi qualche richiamo alla vicenda del primo "Vault Dweller", riemerso dal Vault 13 al fine di riparare il sistema di gestione dell'acqua della struttura. Il sequel diretto Fallout 2 prendeva invece il largo nel 2241, era ambientato lungo l'incrocio di confini che lega Oregon, Nevada e California, ed ebbe il merito di introdurre tanto la succitata Enclave quanto il G.E.C.K. (Garden of Eden Creation Kit), un modulo di terraformazione destinato spesso a riemergere quale promettente deus ex machina in grado di ripristinare una parvenza di civiltà.

Anche se in molti rimpiangono Interplay, Bethesda ha avuto il grandissimo merito di convertire l'immaginario in 3D con Fallout 3
Anche se in molti rimpiangono Interplay, Bethesda ha avuto il grandissimo merito di convertire l'immaginario in 3D con Fallout 3

Quando Bethesda Softworks si è impadronita della licenza per trasformarla nell'universo tridimensionale alla base di Fallout 3 ha optato per una transizione morbida: ambientato nel 2277 nei dintorni della capitale Washington DC, il titolo è rimasto ancorato alla maggior parte delle idee partorite degli ideatori, limitandosi ad ampliare il canovaccio originale con qualche pennellata di colore. Ci sono tuttavia delle eccezioni di cui bisogna tener conto, come l'introduzione della costa est degli Stati Uniti, la frangia orientale dell'Enclave capeggiata dall'intelligenza artificiale John Henry Eden - autoproclamatasi presidente - nonché piccole trovate come la Chiesa dell'Atomo, culto di fanatici che adora radiazioni e bombe nucleari. Resta da trattare solamente l'Istituto, ovvero il Massachusetts Institute of Technology, artefice degli "umani artificiali" noti come Sintetici: quest'ispirazione sarebbe divenuta la spina dorsale di Fallout 4, il più recente capitolo della serie principale, ambientato nel 2387 nella regione limitrofa la città di Boston.

All'appello manca solamente il frutto della collaborazione fra Bethesda e Obsidian Games, nuova casa di molti fra gli autori originali, ovvero Fallout: New Vegas. Tale spin off merita un'attenzione speciale perché è ambientato sulla costa occidentale degli Stati Uniti, nello specifico nel deserto del Mojave, teatro in cui va in scena la disputa tra l'ordine costituito della Repubblica della Nuova California e la Legione di Caesar ispirata alla cultura dell'impero romano. Le due fazioni si contendono nel 2281 il controllo delle risorse attorno ai resti della città di Las Vegas, parzialmente sopravvissuta alla catastrofe grazie alle fatiche del miliardario imprenditore Robert Edwin House. Dal momento che la serie è ambientata proprio in California, sarà molto interessante scoprire se anche questi eventi "apocrifi" abbiano trovato uno spazio nel lavoro di Jonathan Nolan e Lisa Joy.

Il rapporto tra serie TV e videogioco

Stando alle ultime notizie, Todd Howard e Bethesda hanno mantenuto una forma di controllo creativo sulla serie
Stando alle ultime notizie, Todd Howard e Bethesda hanno mantenuto una forma di controllo creativo sulla serie

Nel corso di un'intervista rilasciata a Vanity Fair, il direttore di Bethesda Softworks Todd Howard ha dichiarato che "tutto quello che accade nella serie TV sarà parte integrante del canone di Fallout". Nei giorni scorsi è anche emerso che la produzione ha dovuto sottostare ad alcune precise indicazioni dello studio di sviluppo in modo da evitare sovrapposizioni fra il materiale trattato nello show e quello che potrebbe essere integrato nel prossimo capitolo del videogioco.

La scelta di collocare la vicenda al culmine della linea del tempo, dal canto suo, lascia intendere che saranno presenti riferimenti non solo all'immenso universo narrativo, che per sua stessa natura accoglierà tonnellate di piccole citazioni, ma anche a fatti accaduti e personaggi comparsi negli episodi passati. Ormai manca pochissimo: con la benedizione degli sviluppatori, un cast di tutto rispetto e i genitori di Westworld pronti a dar forma alla loro visione della zona contaminata, la serie di Fallout sembra avere tutte le carte in regola per lasciare un'impronta profonda.