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WarHawk - Recensione

PlayStation 3 in guerra: il primo gioco multiplayer-only per la console Sony è una delle rivelazioni della stagione?

RECENSIONE di La Redazione   —   07/09/2007
WarHawk
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War of the Worlds!

L'introduzione di questa recensione dovrebbe aver dato una vaga idea di cosa vi aspetta durante le frenetiche partite a WarHawk, e per quanto romanzata, non è tanto distante dalla realtà. Chiariamo subito un concetto, prima di addentrarci nei noiosi meandri della critica videoludica: WarHawk è divertimento, allo stato puro. E non è un gioco "di guerra" di quelli tattici, pieni di complessi comandi da imparare per vincere, mettendo in pratica complicate strategie belliche: il punto di forza principale di WarHawk è proprio la sua immediatezza, la componente quasi arcade che lo contraddistingue e che permette a tutti, ma proprio tutti, di giocare e divertirsi fin dai primi minuti, senza aver letto una pagina del manuale.
Che poi, nella versione scaricata naturalmente non c'è, e il primo paio d'ore potrebbe risultare un po' caotico man mano che si impara la funzione delle armi e le loro capacità, ma collegarsi ai server di WarHawk, entrare in una partita e cominciare a mietere vittime è di una semplicità e velocità disarmanti. Ma andiamo con ordine.

WarHawk è disponibile per il download tramite PSN alla modica cifra di 29.99€: in soli 800 mega sono racchiuse 5 mappe e una tonnellata di varietà, frenesia e divertimento.

War of the Worlds!


WarHawk è appunto disponibile per il download tramite PSN alla modica cifra di 29.99€: in soli 800 mega sono racchiuse 5 mappe e una tonnellata di varietà, frenesia e divertimento. A breve sarà acquistabile in qualsiasi negozio la versione in DVD, che per circa 60€ includerà alcuni filmati e, sopratutto, un auricolare senza fili con microfono incorporato Jabra: una delle particolarità di WarHawk è infatti la possibilità di comunicare a voce con i propri compagni di squadra premendo il tasto L3, purchè ovviamente sia disponibile un microfono bluetooth collegato alla PS3. Da questo punto di vista WarHawk mostra un incisivo supporto per le community che si creeranno online, grazie anche alle opzioni interne al gioco che permettono di creare veri e propri clan e di personalizzarli a piacimento; non solo, navigando agevolmente tra i semplici menù di opzioni, è possibile creare e perfino ospitare le partite unicamente come server, definendone le caratteristiche dalla tipologia del match fino ad elementi più precisi come le partecipazione o i tempi di respawn.
Se invece si vuole soltanto partecipare a una partita è necessario richiamare la lista dei server dall'apposito menù, consultarla, e scegliere il match che più ci aggrada tra i tanti disponibili, dopo averne verificato naturalmente le caratteristiche: in questo frangente l'unico problema è costituito dalla velocità con la quale si aggiorna la situazione dei vari server, segno dell'alto livello di partecipazione da parte dell'utenza, e infatti non di rado ci si ritrova a selezionare un server dove c'è posto anche per noi per poi essere rimandati alla lista con un desolante "Partita al completo". In pochi secondi, comunque, viene caricata la mappa e ci si ritrova catapultati nell'azione: se poi il server lo permette, le nostre performance durante la battaglia saranno valutate e premiate con dei punti che ci permetteranno di avanzare di grado e guadagnare medaglie per le nostre azioni, impelagandoci in task sempre più ardue per scalare i rank. Questi riconoscimenti non servono soltanto per essere riconosciuti come i migliori guerrafondai del match o per partecipare agli scontri con requisito di grado (idea lodevole, che permette da una parte di dar vita a spettacolari battaglie fra assi di WarHawk e dall'altra di non coinvolgere i nuovi giocatori in scaramucce contro giocatori molto più bravi), sono anche il fulcro delle possibilità di personalizzazione dei nostri alter-ego virtuali: infatti, quando prendiamo parte a una battaglia ci troviamo nei panni di un soldato Chernovano o Eucadiano - le due fazioni che si danno battaglia in WarHawk, insomma - senza tratti distintivi, che invece sarà possibile aggiungere tramite un apposito menù esterno alle partite, e le opzioni disponibili aumenteranno sempre di più man mano che si sale di grado, sia per i modelli umani che per i velivoli.
E questo ci conduce direttamente a parlare di com'è WarHawk dal punto di vista grafico.

WarHawk - Recensione
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Warhawk e PlayStation 3

Sia ben chiaro che WarHawk non è certo un titolo che spreme la nuova console Sony, ma in realtà anche se WarHawk non mette in mostra chissà quali effetti grafici o quantità esorbitanti di poligoni texturizzati certosinamente, ma per ciò che muove, e per il modo in cui lo fa, garantisce uno spettacolo visivo a dir poco appagante.
Complice l'aspetto un po' realistico, un po' cartoonesco e anche un tantino fantascientifico, WarHawk ha stile da vendere: dalle uniformi e le armature dei vari soldati (classiche per gli Eucadiani, un po' più tecnologiche per i Chernovani) ai mezzi da trasporto terrestri, passando per gli elegantissimi e sofisticati WarHawk, è un piacere utilizzare i nostri alter-ego umani, animati ottimamente in ogni azione, dagli attacchi ai movimenti più basilari, ed è ancora più soddisfacente pilotare un jet, farlo roteare in aria, schivando siluri e sparando raffiche di proiettili che incrociano scariche elettriche, perforando le splendide nuvole volumetriche sospese nel cielo. Il tutto viaggia ancorato ai 60fps, e ammirare dai tetti della Capitale delle battaglie fra dozzine di velivoli, quando una partita può ospitare fino a 32 giocatori con rallentamenti inesistenti (e lag praticamente assente), tra esplosioni e conseguenti rottami (o corpi, perfino) che volano da tutte le parti... è davvero niente male. I jet ci sorvolano proiettando la loro ombra sul terreno, le esplosioni illuminano l'ambiente circostante e i pezzi dei veicoli rimbalzano sul terreno prima di scomparire in un sussurro: la cura riposta dal team Incognito è encomiabile.
La varietà degli avatar personalizzati tramite il ranking cozza un po' con quella offerta dalle mappe: al momento sono disponibili solo cinque zone in cui darsi battaglia, e non sono state ancora annunciate eventuali patch che ne aumentino il numero, anche se sono piuttosto prevedibili. Le cinque mappe, però, sono enormemente vaste e dettagliate, talmente ricche di possibilità e tocchi di classe che non ce ne si riesce a stancare tanto presto: location come la già citata Capitale, con i numerosi palazzi a più piani e l'enorme parco centrale, o Eucadia, con i suoi ponti e cittadelle tra le colline e il mare, offrono un'infinità di situazioni diverse, e la presenza di sentieri nascosti o zone celate permettono perfino di esplorarle mentre infuria la battaglia soltanto per la curiosità di scoprirne i segreti o ammirarle da una posizione piuttosto panoramica: perfino il cielo è imponente a una prima occhiata, poi ci si rende conto che non è altro che una texture statica, fatta dannatamente bene. Il level-design è infatti ottimo, e il limite numerico delle zone non rappresenta alla fin dei conti un particolare difetto, se non dopo che si conosce ormai a memoria ogni angolo del gioco: in quel caso, ci si diletta di più a sfruttare i vantaggi della propria esperienza, che a tediarsi per la solita location.
E poi, c'è il comparto audio: l'attenzione del team di sviluppo è stata perlopiù riposta sugli effetti sonori, di altissima qualità, sopratutto nel caso delle armi. In certi versi è perfino possibile riconoscere un'arma dal peculiare suono della sua ricarica, e non scherziamo quando affermiamo che è stato possibile prevedere la presenza di un avversario nelle vicinanze senza guardare la mappa solo per il suono di ricarica del suo bazooka. Le esplosioni, il rombo dei motori dei vari velivoli, lo stridio dei cingolati e l'inquietante sibilo del lanciafiamme... la realisticità degli effetti sonori è impressionante. E in sottofondo WarHawk propone una colonna sonora che durante l'azione può diventare quasi impercettibile, ma che si rivela di alta qualità nel suo proporre brani musicali che non solo si adattano perfettamente al contesto bellico del gioco, ma che ricalcano anche i ritmi e i brani dei più blasonati film d'azione: giocare a WarHawk tante volte è come sentirsi a fianco di John Rambo, e la spettacolarità dell'azione favorisce questo feeling hollywoodiano.

WarHawk - Recensione
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Enter the Battlefield!

Dopo tante parole spese a parlare di come si partecipa alle partite di WarHawk, di come viene venduto e di come si presenta audiovisivamente, è incredibile che meno righe vengano spese a spiegare come, effettivamente, si gioca la fatica multiplayer prodotta da Sony. Del resto, i comandi variano a seconda di ciò che stiamo facendo o, per la precisione, del veicolo che stiamo pilotando: in generale, almeno un tasto è riservato alle armi da fuoco primarie, un altro alle armi secondarie, ed è possibile cambiare arma richiamando un semplice menù grafico con la croce digitale. E' necessaria qualche ora per imparare a controllare perfettamente il nostro alter-ego virtuale in WarHawk, specialmente se si decide di mantenere come sistema di controllo dei veicoli il sensore di movimento del Sixaxis: posto che esso si estende alla guida di tutti i veicoli, la risposta è rapidissima e precisa, e controllare i jet in aria inclinando il joypad è piacevole e divertente, e permette una maggiore libertà nell'utilizzo del mirino. Tuttavia, non è un sistema di controllo semplice da padroneggiare, ed è praticamente impossibile allenarsi in santa pace quando chiunque è disposto a fare la pelle a un jet ballerino, e molti si troveranno quindi a prediligere il più immediato, anche se limitato, controllo via stick: astutamente le opzioni permettono infatti di personalizzare il sistema di controllo a piacimento, non solo attivando e disattivando il sensore di movimento, ma anche invertendo gli stick e gli assi di movimento, per esempio.
Una volta presa confidenza con il joypad, WarHawk è un campo aperto ad ogni sperimentazione, grazie anche al bilanciamento perfetto dell'armamentario inserito nel gioco: ogni arma ha i suoi pro e i suoi contro, in un sistema che ricorda parecchio la morra cinese, e che spinge i giocatori a variare le loro armi senza fossilizzarsi sulle più potenti che, spesso, sono anche quelle che lasciano più indifesi per via magari della lentezza nella ricarica o nel raggio limitato. Ad esempio, il coltello da guerra colpisce soltanto a distanza ravvicinata, ma basta un colpo da dietro per mettere KO un avversario, e ci rende invisibili ai radar: d'altra parte, se un nemico si accorge della nostra presenza e comincia a spararci da lontano, è praticamente impossibile raggiungerlo e in campo aperto si rischia soltanto la sconfitta. Le torrette mitragliatrici e lanciamissili sono devastanti e garantiscono un fuoco di copertura impareggiabile, ma la lentezza dei loro attacchi, e la loro staticità, le rendono prede facili per i jet: quest'ultimi sono il momento clou delle battaglie in WarHawk e affrontare i nemici in aria, volteggiando, e rispondendo al fuoco nemico, è estremamente divertente, ma è anche vero che per ottenere una maggiore e micidiale precisione negli attacchi bisogna passare dalla modalità di movimento a quella in sospensione, rendendoci vulnerabili alle torrette di cui sopra o a soldati armati di lanciarazzi. Pro e contro, si diceva, e non ci si sente mai svantaggiati quando basta usare il cervello per risolvere le situazioni più intricate: in effetti, WarHawk è un gioco che premia decisamente più l'abilità del giocatore, che la fortuna.
Ed è vero, di riflesso, che se si capita in battaglie contro clan organizzati, le possibilità di divertirsi possono sfumare velocemente in frustrazione, quando i punti di respawn - dove si appare cioè dopo essere stati uccisi - vengono presidiati da gruppi di nemici che si supportano a vicenda, sterminando i giocatori appena ricomparsi. E' un problema che in questo genere di giochi è più che mai persistente, e ogni giocatore di World of Warcraft - che ironicamente appartiene a un genere completamente diverso - capirà cosa intendiamo pensando ai team organizzati che rendono i Battleground più un inferno che uno svago: ancora una volta, in WarHawk il tempismo e l'abilità del giocatore permettono di uscire da queste situazioni e talvolta di ribaltare la situazione, ma forse sarebbe meglio precludere ai clan di affrontare i gruppi casuali nelle partite libere.
Di certo, la velocità con la quale è possibile prendere parte a un match e abbandonarlo per un altro, rende questi sporadici casi di abuso delle tattiche decisamente ininfluenti, grazie anche alle varie modalità di gioco: WarHawk offre infatti varie tipologie di partite come il Death Match e il Death Match a squadre, il classico Cattura-Bandiera, i Dogfight in cui si utilizzano soltanto i velivoli, e un'inedita sfida a chi conquista e mantiene più territori in una mappa. La varietà di modalità di gioco permetterà ai clan di sbizzarrirsi nell'elaborazione di tattiche e battaglie cooperative, ma i giocatori casuali non si sentiranno mai fuori posto nelle battaglie: e questo, non è altro che un pregio.

WarHawk - Recensione
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Cos'altro dire su WarHawk che non sia stato già scritto? E' di certo uno dei titoli più divertenti della stagione, impreziosito da un supporto online curato in modo maniacale, semplicissimo da apprendere e giocare, alla portata di tutti. Il suo difetto principale è senza dubbio la mancanza di una campagna per un singolo giocatore - e le ambientazioni e il background la meritavano, ma WarHawk è un titolo che vive essenzialmente in modalità multiplayer e pertanto è apprezzabile anche l'inserimento dello split-screen per giocare online con la stessa console; d'altro canto il sistema di ranking e i tantissimi obbiettivi rendono le partite online ben più che un semplice passatempo. E' un prodotto spettacolare, divertente, adrenalinico, costa soltanto 30€ e se amate giocare online e non lo state già scaricando dal Network allora meritate proprio una mitragliata a bruciapelo.

    Pro:
  • Supporto e community online eccellenti
  • Frenetico, immediato e divertente
  • Tecnicamente validissimo
    Contro:
  • Qualche mappa in più non avrebbe guastato
  • Sistema di controllo inizialmente macchinoso
  • Il suo orientamento unicamente multiplayer lo rende non per tutti

Eucadia, ore 15.43: il sole è ancora alto, fa un caldo infernale e le bombe che mi esplodono a due metri di distanza non sono incoraggianti. Cerco di distinguere tra le nuvole i WarHawk dai Nemesis Gliders, devo mirare bene o rischierei di abbattere uno dei miei compagni Eucadiani: sono al comando di questa torretta lanciamissili e mi tremano un po' le mani. Improvvisamente sul radar noto che un Glider si sta avvicinando pericolosamente alla nostra base, ed è ovviamente interessato a farmi fuori: mi sposto velocemente, e per un pelo non ci rimetto le penne, quando la torretta va' in pezzi e il Glider sorvola il nostro fortino. Gioisce per poco, comunque: un mio compagno sul muretto ovest lo abbatte con un bel siluro nel fondoschiena di metallo, Dio benedica i bazooka.
Mi guardo un po' attorno, pensando a una mirabolante azione che possa darci anche soltanto un piccolo vantaggio: la loro base è ben difesa, i loro piloti aerei sono decisamente bravi, un commilitone avvisa che un carro armato Chernovano sta percorrendo la strada verso la nostra zona e i nostri WarHawk sono troppo impegnati a combattere i Gliders per occuparsene. Dai miei pensieri mi distoglie un compagno di battaglia, mi suona il clacson della jeep che sta guidando, dietro di lui alla mitragliatrice c'è un altro soldato. Intuisco le sue intenzioni, e salgo sulla jeep, che sfreccia senza aspettare un secondo verso la base nemica. Incrociamo il carro armato dei Chernovani, una cannonata ci sfiora appena, e continuiamo la nostra corsa verso la roccaforte avversaria, dietro di noi la mitragliatrice lavora frenetica e riesce ad abbattere un paio di soldati che ci corrono incontro a mitra spianati. La jeep sfreccia fulminea tra le macerie, si infiltra nella base nemica con prepotenza, io e il guidatore ci catapultiamo fuori: sparo come un matto ai nostri nemici, colti di sorpresa, dietro di me sento il sibilo del lanciafiamme del mio compagno. Il nostro commilitone alla mitragliatrice continua a sparare, ma con un boato la jeep esplode uccidendolo, e noi appena in tempo stendiamo l'ultimo Chernovano, mentre un loro Glider sorvola sinistro la base e ci mira con ferocia: vedo il corpo del mio compagno volare e il Glider comincia a sparare verso di me. Ripiego sulla destra, prendo le scale e corro verso uno dei Glider parcheggiati con cura e pronti all'uso; il pilota nemico sta ancora girando su se stesso quando i motori del mio velivolo spinti al massimo mi permettono di sorvolarlo e sparargli una raffica da dietro. Il Glider Chernovano piroetta nell'aria come una libellula e si prepara a colpirmi, ma non ne ha il tempo: l'ho già inquadrato, e il mio missile lo colpisce con chirurgica precisione, mandandolo in pezzi. Esulto, sono sopravvissuto, sto già pensando a cosa fare adesso quando vedo il mio jet esplodere, il mio corpo viene sbalzato lontano e privo di vita, e vedo il mio carnefice che ruota già la sua torre mitragliatrice verso nuovi bersagli.
Maledetti respawn!