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Mass Effect - Recensione

Bioware torna in campo con uno dei titoli più attesi di tutto l'inverno Xbox 360. Tanto domande e curiosità, a cui proveremo a dare risposta in questa recensione!

RECENSIONE di Mattia Armani   —   14/04/2008
Mass Effect
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La struttura

La struttura è quella classica con il personaggio principale controllato direttamente e due compagni al seguito. I membri della squadra attiva possono essere scelti tra cinque, che abbiamo la possibilità di aggiungere alle nostre fila durante lo svolgimento del gioco. Presumibilmente, almeno secondo una logica strategica, la scelta dei personaggi dovrebbe tenere conto delle loro abilità individuali, ma è buona precauzione verificare anche le loro possibilità di interazione con l’universo che li circonda. Anche in questo caso si tratta di un’evoluzione del gameplay a cui Bioware ci ha abituato sin da Baldur’s Gate, dove i personaggi del gruppo reagiscono a luoghi, fatti e persone conosciute. In questo caso la presenza o meno di determinati personaggi apporta variazioni alla trama principale e in determinati frangenti muta anche le possibilità di variare l’approccio a un determinato problema. Questo, come già scritto, trascende le abilità dei personaggi come scassinare, elettronica e via dicendo e la credibilità del risultato, ancora una volta, trae un enorme beneficio dalla mole di dialoghi, situazioni e possibilità che Bioware ha concentrato in una piccola storia la cui complessità interiore travalica quella meramente spaziale. Per di più Mass Effect conta righe di dialogo su righe di dialogo (interamente doppiate in italiano), tante da poter legare buona parte del parlato direttamente alla classe e al background del personaggio e regalando alla storia una credibilità straordinariamente coinvolgente. Nonostante il mondo di Mass Effect sia concentrato all’interno di questi meccanismi sociali e narrativi, Bioware ha fatto di tutto per implementare un motore di gioco dinamico che permetta di esplorare i pianeti a bordo di un veicolo e al contempo di scendere in qualsiasi momento e marciare sulle estremità inferiori. A dire il vero l’esplorazione in Mass Effect è più un arricchimento che una necessità e il motore dinamico ha una resa estetica non troppo esaltante a bordo del veicolo. Ma questi difetti soccombono di fronte all’emozione di potersi perdere sulla luna o di girovagare su un pianetucolo sperduto alla ricerca di un avamposto. Questi piccoli elementi contribuiscono a far dimenticare i limiti del mezzo videoludico e mantengono viva l’atmosfera del gioco in ogni momento e fino alla fine di un'esperienza che non si farà dimenticare facilmente.

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GDR Real time combat system

Il combattimento in tempo reale. Ecco la novità più evidente e pubblicizzata di Mass Effect. Purtroppo l’immane numero di variabili, il caos generato dai poteri e la presenza di spazi studiati più pensando al gioco di ruolo che allo sparatutto danno vita a combattimenti non propriamente entusiasmanti o meglio, per usare un neologismo in voga, decisamente "randomici". Anche in questo caso, per fortuna, la faccenda migliora sul finale con una serie di scontri che permettono di apprezzare il battle system di Mass Effect. Al contrario l’intelligenza artificiale degli avversari non migliora, anzi, tanto più sono intelligenti quando parlano, tanto più sono incapaci sul campo di battaglia. Crediamo che la colpevole, anche in questo caso, sia l’immensa complessità di variabili in gioco applicata per la prima volta a un sistema di combattimento real time, che comunque tiene conto di tutte quelle statistiche che di solito influenzano i turni di un GDR canonico.

il caos generato dai poteri e la presenza di spazi studiati più pensando al gioco di ruolo che allo sparatutto generano alcuni combattimenti non propriamente entusiasmanti

GDR Real time combat system

La telecamera leggermente spostata di lato e posta alle spalle, lo sprint e le coperture sono elementi chiaramente ispirati a Gears Of War. Differentemente da GOW l’abilità e l’efficienza delle armi dipendono dalle skill del personaggio, e questo è un elemento tipico dei giochi di ruolo. Un altro, prevedibile, elemento distintivo del genere è la varietà di armi sempre più potenti e differenziate che si rendono disponibili man mano che il gioco prosegue e il livello di Shepard cresce. Con il personaggio non crescono solo le armi ma anche oggetti ingenieristici ed armature e ogni oggetto, granate incluse, può essere modificato con una vasta gamma di potenziamenti che lo rendono più efficace a seconda della situazione. A disposizione vi sono quattro categorie di armi e Shepard ne può indossare una per tipo selezionandole rapidamente da un menu rapido che mette il titolo in pausa. Il mitra e il fucile sono decisamente armi a corta distanza e hanno bisogno di una skill piuttosto elevata per divenire funzionali. La pistola, scelta particolare, è l’arma per eccellenza sulla media distanza. Il fucile da cecchino, inizialmente ingovernabile, è l’arma che da più soddisfazioni, permette virtuosismi e ci tiene fuori dal pericoloso caos generato da poteri ed esplosivi. I poteri biotici, la cui provenienza è un tassello importante nella storiografia di Mass Effect, vengono selezionati con un altro menu rapido e anche questo blocca il gioco lasciandoci il tempo di meditare. Ai classici poteri di difesa, blocco e potenziamenti vari, non dissimili da quelli visti in Knights Of The Old Republic , si affiancano poteri che fanno uso del motore fisico del gioco e sfruttano il combattimento in real time. Piccoli buchi neri e spinte di forza agiscono attivamente su nemici, casse e altri oggetti anche se la varietà di quest’ultimi è piuttosto scarna. Poteri e skill, fino ad arrivare alla specializzazione della classe che avviene naturalmente durante il gioco, aumentano le possibilità di interazione con altri personaggi, con ciò che ci circonda e con gli oggetti tecnologici, armi incluse, sbloccando abilità particolari una volta che si raggiunge un determinato livello. Il tutto avviene naturalmente, sviluppando le abilità preferite, senza alberi ramificati o abilità incomprensibili trascinate a forza dall’universo cartaceo a quello digitale.

Gioco di ruolo. Davvero.

Bioware gioca con l’identità, ci convince che una nostra azione sia fondamentale quando è poco più di un’alzata di sopracciglio, e quando sbagliamo qualcosa, spesso, è troppo tardi. L’illusione della scelta in tutto il suo splendore digitale. Dopo averci accolto ci pone nei panni dell’eroe e, poco dopo, ci mette di fronte l’impossibile. Gioca con noi facendoci sentire infinitesimali seppur al comando dell’astronave più complessa appartenente alla flotta più potente. Infine ci fa sentire umani. Ma gli umani, scoprirete, sono freschi dell’universo e i precedenti padroni di casa non sono troppo felici dell’intrusione. Considerando Mass Effect sotto il punto di vista della componente ruolistica risulta evidente che il grosso del lavoro compiuto da Bioware ruoti attorno ai dialoghi che contano 20 mila righe utilizzate in modo impeccabile. Durante le interazioni sociali appare una lista di emozioni esprimibili: da due a sei scelte possibili a seconda delle capacità comunicative del personaggio o della situazione. Una volta selezionata una voce, questa viene tradotta da Shepard in un dialogo completo. Spesso due scelte differenti portano Shepard a comunicare le stesse informazioni, ma con due toni di voce e due espressioni facciali diverse. Il risultato è che talvolta è l’atteggiamento più che l’informazione a mutare l’esito del discorso. Apparentemente una piccola cosa ma che elimina senza troppi fronzoli la necessità di inventare risposte farsesche o surreali che non potrebbero produrre risposte credibili. Tutto questo fa da base a un complesso sistema di interazioni che ci portano, dopo una summa di azioni e dialoghi, ad ottenere reazioni differenziate a seconda del nostro comportamento. Reazioni, sia da parte dei nostri compagni che da parte di personaggi ricorrenti, che non sono semplicemente dettate da un valore che determina quanto siamo stati buoni, cattivi o neutri in precedenza. In termini pratici è come se ogni personaggio attivo del gioco abbia un sistema di fazioni personalizzato che gli permette di interagire credibilmente con i propri compagni in rapporto alle loro simpatie e reazioni e, ovviamente, con il giocatore stesso. I personaggi reagiscono quindi sia sulla breve che sulla lunga distanza, temporale s'intende, innamorandosi di Shepard, odiandolo o semplicemente collaborando con lui. Un aumento di complessità pressochè invisibile, ma in grado di innalzare la credibilità delle iterazioni con un'IA ludica ben al di sopra di quanto sia mai successo prima. Ovviamente il tutto è vincolato a quanto succede nel videogioco ma rappresenta comunque uno dei traguardi più complessi raggiunti dai giochi di ruolo digitali.

Mass Effect - Recensione
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Il bello imperfetto

Tecnicamente, nonostante alcuni problemi purtroppo evidenti, Mass Effect è un piccolo gioiello sotto diversi punti di vista. Ci mostra scorci degni di un futuro ancora lontano eppure radicati nell’immaginario fantascientifico più classico. Texture eccellenti, colori vividi, ambienti modellati splendidamente. I modelli dei protagonisti, senza alcun dubbio, si attestano su livelli senza precedenti, sia dal punto di vista anatomico, sia per quanto riguarda occhi, gamma espressiva e animazioni. Non lesina su effetti luce, ombre, blur, esplosioni oltre ad avere un motore fisico di tutto rispetto, nonostante molti spazi siano poveri di oggetti influenzabili da poteri o detonazioni. Purtroppo, tra le mille animazioni di corsa possibili per uno scheletro umano, Bioware ha scelto un qualcosa che si potrebbe definire jogging rilassato e probabilmente è l’unica scelta decisamente sbagliata del progetto Mass Effect. La sezione esplorativa non brilla esteticamente, ma è una mera aggiunta per altro poco invasiva e che migliora sensibilmente con l’avanzare della trama con alcuni pianeti che vi lasceranno a bocca aperta. Purtroppo, in alcuni casi le texture impiegano qualche secondo ad apparire su schermo ed il gioco subisce rallentamenti continui e visibili, ma non tanto da inficiare l’esperienza di gioco. Per porre la faccenda in termini pratici, utilizzando il fucile da cecchino non abbiamo mai riscontrato problemi nel prendere la mira e durante le fasi esplorative l’attenzione cade spesso altrove distraendo dai difetti. Un altro vantaggio nell'utilizzo di un motore che carica tutto al volo, anche se visibilmente, è la quasi totale assenza di caricamenti, mentre quelli necessari sono stati abilmente mascherati utilizzando dialoghi o tragitti in ascensore. Maniacale la cura per l’audio. Persino in italiano il labiale sembra perfetto e tutti quei dettagli mirati a rendere l’esperienza credibile si sommano a questo con un risultato che lascia spesso stupiti. Le tracce audio passano dai ritmi alienanti del synth cyberpunk anni 80 per poi esplodere in sinfonie mirate a sottolineare i momenti epici. Tra l’altro si tratta di pezzi di qualità eccellente che riescono a creare un clima di attesa per poi lasciarlo esplodere con una discreta potenza.

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Commento

Difficile giudicare Mass Effect. Ci siamo presi il giusto tempo per poterlo sviscerare e per capire se ci troviamo davanti ad un capolavoro o meno. La risposta è si, è un capolavoro, anche senza top score. Soprattutto per un giocatore di ruolo e persino per chi ama gli rpg classici o le avventure dinamiche. In effetti Mass Effect è un po' di tutto questo miscelato e parzialmente proiettato verso il futuro. In ogni caso il sistema di dialoghi favoloso, la possibilità di vivere un ruolo ed essere protagonisti e una serie di esperimenti interessanti fanno di Mass Effect un titolo assolutamente consigliato a chi è davvero appassionato di videogiochi. A meno che i difetti tecnici e qualche piccolo sacrificio non rappresentino ostacoli in grado di rovinarvi l'esperienza.

    Pro:
  • Sistema di dialoghi
  • Ambientazione superlativa
  • Grafica a tratti sbalorditiva...
    Contro:
  • ... con problemi di fluidità e lod
  • Battle system ancora giovane
  • Sezioni esplorative sui mezzi un po' scarne

Xbox 360 - Obiettivi

25 punti per capitolo e 100 a partita conclusa. Non mancano i punti basati su un determinato numero di uccisioni con un tipo di arma o un potere e sono piuttosto facili da raggiungere. In più ci sono una serie di obiettivi legati a eventi particolari e a zone bonus sparse per il gioco. Niente di impossibile anche se per ottenerli tutti è pressochè necessario finire il gioco un paio di volte. Anzi, un obiettivo prevede proprio questo.