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Goldeneye: al servizio del male

Arriva il primo First Person Shooter per la nuova console portatile Nintendo: un ottimo test per il controllo touch-screen del DS, ma il gioco vale l'acquisto?

RECENSIONE di La Redazione   —   29/06/2005
GoldenEye: Al Servizio del Male (GoldenEye: Rogue Agent)
GoldenEye: Al Servizio del Male (GoldenEye: Rogue Agent)
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La demo giocabile di Metroid Prime: Hunters ha suonato sin dall’inizio come un richiamo: il portatile Double Screen di Nintendo rappresenta un’ottima piattaforma per la sperimentazione di tipi diversi di controllo negli sparatutto in prima persona, ed è naturale attendersi una buona offerta di giochi di questo tipo a breve. Electronic Art si rivolge proprio al pubblico DS interessato a questo genere, con un FPS tradizionalissimo che attinge ai celebri cattivi e personaggi dei Bond-movies - senza scomodare l’agente 007 in persona - e si propone con temi “adulti” e una trama improntata al male e alla dominazione del mondo. Che EA abbia voluto essere la primissima compagnia a offrire un FPS, chiudendo un occhio in fase di progettazione e rifinitura del gioco a vantaggio di un’uscita tempestiva sul mercato, è però evidente: Rogue Agent sarà anche il primo sparatutto in soggettiva per DS, ma è un FPS che, pur offrendo interessanti varianti al sistema di controllo, non offre assolutamente nulla di nuovo e, al contempo, mostra parecchi lati deboli. Con un impianto narrativo non molto interessante, un game design superficiale e una realizzazione tecnica non priva di qualche grossa sbavatura, Rogue Agent non riuscirà a conquistare che qualche fan accanito dei Bond-movies, mentre gli amanti dei FPS saranno forse propensi ad attendere un titolo più ispirato.

Goldeneye: al servizio del male
Goldeneye: al servizio del male
Goldeneye: al servizio del male

Rogue Agent non rende giocabile il famoso personaggio di Bond, creato da Ian Fleming e protagonista dei celeberrimi adattamenti cinematografici dei suoi romanzi. La trama del titolo di Electronic Arts ha per protagonista un agente spietato e ambizioso, per nulla “al servizio di Sua Maestà” e interessato unicamente alla vendetta, allla dominazione globale e al mezzo per attuarle: la carneficina. Il trait d’union tra questa “trama adulta” e i Bond-Movies è prestato invece dai cattivi dei film della serie: Oddjob, Xenia Onatopp, Scaramanga e Pussy Galore sono gli ostacoli finali da superare di ambientazione in ambientazione, spostandosi da Hong Kong a Fort Knox fino allo scontro con il temibile Dr. No nei Caraibi. In questo spin-off/tributo narrativo, Goldeneye è un titolo che richiama una delle più recenti e famose pellicole della serie, ma anche il nome dell’agente segreto protagonista del gioco: il suo occhio d’oro, implementato dopo la perdita di quello biologico e dotato di risorse tecnologiche che gli consentono un utilizzo straordinario delle funzioni visive, fornisce anche il pretesto per una serie di funzioni speciali nel gioco. Rogue Agent è uno sparatutto in soggettiva classico, che non presenta caratteristica particolarmente originali o innovativa. Ci si muove intorno e ci si sposta lateralmente, si esplora e osserva l’area di gioco nelle tre dimensioni e si eliminano i nemici a mezzo di armi da fuoco intercambiabili, si raccolgono armi e oggetti e si azionano switch e comandi di varia natura per aprirsi il varco negli ambienti o superare barriere architettoniche. Ottenendo percentuali di successo ed esplorazioni sufficienti, si sbloccheranno nuovi livelli giocabili e la possibilità di utilizzare le arene per l’allenamento. In questo impianto di gioco tradizionale, una nota di originalità è costituita dalla possibilità di utilizzare le due braccia in maniera separata, selezionando armi diverse da usare a piacimento a seconda delle situazioni (a meno che non richiedano due braccia, come nel caso dei lanciarazzi). Tuttavia, la novità più rilevante è la sperimentazione sui tipi di controllo utilizzabili per sfruttare al massimo il doppio schermo e la funzione touch-screen del Nintendo DS. Rogue Agent offre varie modalità di interazione, consentendo di utilizzare i controlli tradizionali, il pennino o il thumb-strap per il controllo del personaggio e dello sparo. A seconda dei casi, il giocatore potrà controllare la direzione di sparo attraverso il touch screen con il pennino, utilizzare il pollice con una delle due mani oppure scegliere un controllo tradizionale, in cui è possibile assegnare il puntamento alla croce direzionale e gli spostamenti ai bottoni o viceversa. In tutti i casi, lo sparo con le due armi avviene attraverso i pulsanti dorsali, e si rivela problematico quando l’uso del pollice o del pennino impediscono l’utilizzo del pulsante dorsale per la stessa mano. L’implementazione non è comunque esente da difetti. In primo luogo, rimane comunque impossibile utilizzare lo sparo con i pulsanti dorsali in modalità “stylus”, cioè utilizzando il pennino: il tasto risulta irraggiungibile. In secondo luogo, i pulsanti da toccare sullo schermo inferiore, che offrono la possibilità di raccogliere oggetti o attivare le modalità speciali, sono troppo piccoli e irraggiungibili rispetto all’ampiezza spropositata dell’area di puntamento.

Goldeneye: al servizio del male
Goldeneye: al servizio del male
Goldeneye: al servizio del male

Le funzioni speciali offerte da Rogue Agent sono una serie di abilità: ad esempio, la possibilità di passare in modalità sniper o di guardare attraverso i muri e altri extra “visivi”, o di utilizzare armi che attraversano gli oggetti. Le caratteristiche si rivelano espedienti di gioco capaci però di risollevare solo in parte qualche problemino con le collisioni. Se Rogue Agent offre la visione attraverso i muri, è anche vero che molto spesso questi muri sembrano ingiustificatamente oltrepassabili dal fuoco nemico, mentre gli avversari non offrono alcuna animazione che segnali quando il colpo vada a fuoco e tendono a diventare più difficili da affrontare di quanto non siano in realtà. L’utilizzo delle ambientazioni e degli ambienti come copertura strategica, insomma, lascia un po’ a desiderare, influendo su un’interazione molto ripetitiva e a volte monotona, in cui i nemici non sono dotati di un’intelligenza artificiale sufficiente a garantire pattern diversi dagli attacchi ciclici. In parte, il gioco migliora nel multiplayer, offrendo la possibilità di arene limitate con una sola cartuccia e a livelli completi con una dotazione di cartucce pari a quella di console utilizzate. Lo scontro con l’umano è certamente un fattore di longevità, ed è un peccato che l’interazione strategica sia piagata dai problemi con i ripari ambientali. Giocare in multiplayer wireless un FPS su Nintendo DS è certamente esaltante all’inizio, ma nel caso di Goldeneye il piacere tramonta subito. La monotonia, per di più, non viene risollevata dalla caratterizzazione narrativa (i livelli sono intramezzati da prevedibili dialoghi scritti alternati a immagini)o da quella estetica: se la presentazione visiva è di buon livello, abbastanza definita, varia quanto basta e abbastanza simile alle versioni per console casalinghe, la realizzazione delle musiche (in particolare quella dei titoli) è veramente scandalosa. Rogue Agent è dotato di un comparto sonoro che rientra sicuramente tra i peggiori degli ultimi anni: gran parte della composizione e, soprattutto, la qualità dei suoni utilizzati in sede di scrittura delle musiche fanno pensare a una realizzazione di ultimissima ora, a beghe con i plug-in utilizzati dai compositori o chissà a cos’altro.

Goldeneye: al servizio del male
Goldeneye: al servizio del male
Goldeneye: al servizio del male

Rogue Agent è il primo FPS per Nintendo DS, ma è stato realizzato con troppa, troppa fretta per capitalizzare sull’assenza di concorrenti. Electronic Arts è riuscita a implementare un controllo a tratti buono, che dimostra come il Nintendo DS offra una possibilità di controllo che, nel caso dei FPS, è superiore per rapidità di puntamento all’utilizzo degli analogici tradizionali, e abbastanza vicina alla rapidità del mouse. Tuttavia, Rogue Agent è molto prevedibile, superficiale e non privo di problemi di game design. Inoltre, la sua caratterizzazione estetica è deludente, specialmente sotto il profilo dell’orribile sonoro. Questo primo FPS per Nintendo DS non riesce proprio a convincere, ma fa il suo “lavoro sporco”: dimostra che il genere può funzionare alla grande su questa console. Restiamo in attesa…

    Pro:
  • Non male il puntamento via touch-screen
  • Diverse modalità di controllo
  • Il primo e ancora l'unico FPS su DS
    Contro:
  • Game design superficiale
  • La modalità "pennino" c'è per far numero
  • Problemi di collisione spari/ambienti
  • Tra le peggiori musiche sentite in anni