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Google ha risposto alle richieste di Epic Games sugli store mobile Android e non è contenta

Dopo la vittoria in tribunale di Epic Games e l'invio di richieste relative alla gestione degli store mobile su Android, Google replica ai creatori di Fortnite.

Google ha risposto alle richieste di Epic Games sugli store mobile Android e non è contenta
NOTIZIA di Nicola Armondi   —   03/05/2024

Google ha risposto all'ampio elenco di rimedi proposti da Epic Games. L'azienda ha definito le richieste ingiustificate, sostenendo che "renderebbero quasi impossibile a Google competere".

Ricordiamo che Epic Games ha vinto una causa contro Google a dicembre, quando la giuria ha stabilito all'unanimità che Google ha creato un monopolio illegale nel mercato della distribuzione delle applicazioni Android e nei servizi di fatturazione in-app.

Il mese scorso Epic ha proposto un elenco di rimedi, chiedendo (tra le varie) a Google di:

  • Fornire ai negozi di app di terze parti l'accesso al catalogo di app e giochi del Play Store per sei anni;
  • Consentire ai consumatori e agli sviluppatori di scegliere come effettuare e offrire gli acquisti in-app, senza commissioni e restrizioni;
  • Permettere ai consumatori di scaricare le app al di fuori del Play Store;
  • Permettere agli sviluppatori di gestire i propri negozi (Epic dovrebbe essere in grado di pubblicare l'EGS su Android "senza ritardi e barriere");
  • Creare un comitato di conformità, con un responsabile della conformità che comunichi ogni anno alla corte se Google rispetta l'ingiunzione.

La risposta di Google a Epic Games

Google e Android
Google e Android

In un nuovo documento, Google ha chiesto al tribunale di non imporre tali modifiche, affermando che i rimedi proposti da Epic Games non sono un'ingiunzione contro le violazioni, ma piuttosto un modo per "creare un nuovo regime normativo globale". La società ha aggiunto che il produttore di Fortnite "cerca anche rimedi a cui non ha diritto".

"Nel complesso, i rimedi proposti da Epic hanno l'effetto cumulativo di impedire a Google di competere a scapito dei consumatori, degli sviluppatori, degli OEM e dei vettori in tutto l'ecosistema Android e oltre", si legge nel documento.

"Non solo la loro proposta va ben oltre la portata del recente verdetto del processo statunitense - che noi impugneremo - ma è anche inutile a causa dell'accordo che abbiamo raggiunto l'anno scorso con i procuratori generali degli Stati di tutti gli Stati e di diversi territori", ha dichiarato a TechCrunch Wilson White, vicepresidente di Google per gli affari governativi e le politiche pubbliche.

La decisione finale sulla questione sarà del giudice James Donato. La nuova udienza del caso è prevista per il 23 maggio.