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Street Fighter IV - Recensione

Innovazione nel solco del classicismo, torna per le nostre console la saga che ha dato inizio a tutto!

RECENSIONE di Matteo Santicchia   —   16/02/2009
Street Fighter IV
Street Fighter IV
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Street Fighter IV - Recensione

In Capcom, probabilmente, nessuno vuol sentire la parola rivoluzione echeggiare nei propri corridoi, una politica di continue iterazioni, più o meno tutte uguali a se stesse, ha garantito all'azienda giapponese anni di successi. Street Fighter IV sembra cadere appieno in questa categoria, ma un occhio più smalizato, anzi un giocatore che decide di giocarlo a fondo sviscerandone tutti i segreti, troverà un titolo dalla doppia anima, capace di esaltare sia i neofiti della serie (o del genere), sia quelli che cercano meccaniche più tecniche e raffinate. Disponibile per PlayStation 3 e Xbox 360, e a seguire anche su PC, Street Fighter IV è in pratica un gioco dalla duplice chiave di lettura, assolutamente avulso dalla nefasta pratica del button mashing: la superficie è quella dei classici shoryuken e hadouken, ma scavando in profondità si trovano una serie di novità, figlie in parte dei precedenti episodi della serie, che stravolgono l'immediatezza storica del prototipo, garantendo al titolo una fruibilità che va oltre la classica partita scacciapensieri.
Insomma, se questa non è una rivoluzione, poco ci manca!

Innovazione e classicismo

Le rinnovate meccaniche di gioco trovano sfogo in una ben implementato comparto single player, ma anche se è ovvio che nella sfida contro un avversario umano Street Fighter IV trova la sua consacrazione definitiva, Capcom ha cercato di supplire a questa "condanna" realizzando una buona varietà di tipologie di gioco, che spaziano dal classico Arcade Mode per arrivare ad alcune sfide, passando per la modalità allenamento. Le sfide sono quelle classiche, Time Attack e Survival, che a seconda del livello di difficoltà scelto, concorrono alle classifiche online. A concludere il trittico delle tipologie di gioco troviamo il Trial Mode, vera e propria modalità allenamento, in quanto ci viene offerta la possibilità di imparare le tecniche avanzate di attacco, combo, Focus e EX. L'esperienza di gioco single player si conclude poi con la pletora di contenuti sbloccabili, che oltre a nuovi combattenti, abiti e azioni personali, permette di arricchire la propria galleria personale con disegni, intro e scene finali animate, titoli e medaglie. E' possibile inoltre, terminato una prima volta il gioco, scegliere le voci dei lottatori, facendo esprimere Ryu in un più appropriato giapponese o la procace spia americana Crimson Viper nella propria lingua d'origine. Tutte piccole cose ma che denotano la cura riposta da Capcom nel realizzare il quarto capitolo della sua saga più famosa.
La lista dei combattenti ci permette di scegliere il nostro alter ego tra un roster di venticinque lottatori (da sbloccare progressivamente), tutte le vecchie conoscenze più alcuni nuovi personaggi come Gouken, dalla doppia "bolla" blu, già maestro di Ken e Ryu, il francese Abel, la spia americana Crimson Viper, il panciuto ma agilissimo Rufus ed El Fuerte, wrestler messicano e aspirante cuoco, a giudicare dalla padella che si porta appresso. A questi si aggiungono Seth, boss finale, dalla mosse speciali che fanno tanto Dragon Ball e i sei lottatori di strada Dan, Fei Long, Sakura, Cammy, Gen e Rose. Questi ultimi sono esclusivi delle versioni casalinghe, non essendo presenti nella versione "da bar".

Tutti e subito

Per sbloccare tutti i lottatori non basta semplicemente portare a termine la modalità arcade con i lottatori di base, ma bisogna soddisfare alcune parametri. Se per giocare con Cammy, Dan, Fei Long, Gen, Rose e Sakura basta semplicemente arrivare sino in fondo con, nell'ordine, Crimson Viper, Sakura, Abel, Chun Li, M.Bison e Ryu, per impersonare Akuma e Gouken dobbiamo terminare il gioco scontrandoci con i personaggi precedentemente sbloccati e nel contempo ottenere due perfect e due Ultra come colpo del k.o.

Attacco solare...Energia!

Più dei contenuti extra, più dei costumi e dei personaggi da sbloccare, il fulcro del gioco è rappresentato dalle nuove tecniche di combattimento. La prima introduzione importante, che va oltre le scenografiche Super e Ultra, è il Focus Attack. Figlio diretto del Parry System, si ottiente premendo semplicemente i due attacchi medi. In breve, a seconda del tempo di caricamento, il lottatore assorbe il colpo avversario, sia esso fisico che "magico", e se eseguito col giusto tempismo, colpisce l'avversario stordendolo, dando il la ad una serie di combo devastanti. Più difficile a spiegare che a fare, è necessario semplicemente aggiungere che, padroneggiando a perfezione questa tecnica, è possibile contrattaccare efficacemente le mosse speciali degli avversari, spezzare la loro guardia e nel contempo recuperare anche un pò di energia.

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Più di tutte le nuove mosse, questa è l'introduzione che dona nuova linfa al gioco, che permette una duplice chiave di lettura al prodotto Capcom. Usarla alla perfezione significa saper mettere in difficoltà chiunque, umano o gestito dalla cpu, in quanto può essere impiegata come complemento a tutti gli attacchi, per chiudere anzitempo, o in modo diverso una Super (o un'Ultra), o come apertura di una combo. Un mare di possibilità quindi, una vera manna dal cielo per quei giocatori esigenti che chiedono a gran voce tecnicismo e profondità da un picchiaduro. Tornano poi le "EX Moves" ovvero la versione potenziata delle mosse speciali normali, che garantiscono più danno al costo di una parte della barra che permette il caricamento della Super, mentre fanno il loro ingresso le già (ma anche stra)citate Super e Ultra. Le prime si ottengono dopo un certo numero di attacchi portati con successo, le seconde invece quando la barra "Revenge" è piena, ovvero dopo una serie di attacchi subiti. Devastanti se eseguite con successo, sono i classici attacchi che riescono a ribaltare la partita, e nel caso delle Ultra, gratificano il giocatore con una sequenza cinematica di grande impatto.

Croce e delizia

Il pregio più grande di questo titolo, più di un ottimo comparto tecnico, risiede tutto in questo perfetto equilibrio tra attitudine casual e attitudine hardcore, nell'essere perfettamente appetibile ed apprezzabile da tutte le tipologie di giocatori, immediato e subito gratificante, e grazie all'implementazione delle modalità allenamento e "insegnamento" rende decisamente in discesa e per nulla brusco il passaggio ad una condotta di gioco in linea con le nuove implementazioni. Per beneficiare però al massimo di questo ennesimo capolavoro di Capcom bisogna necessariamente prendere in seria considerazione l'idea di un arcade stick o di un pad alternativo a quello standard in dotazione, nel caso di questa recensione, del Sixaxis.

Street Fighter IV - Recensione

Purtroppo la croce digitale e lo stick analogico non rispondono alla perfezione alle sollecitazioni del giocatore, risultando troppo o troppo poco precisi. Se le mosse speciali "normali", quelle impresse a fuoco nella testa degli aficionados storici vengono effettuate con relativa facilità, le Super e le Ultra invece, decisamente più macchinose da realizzare per alcuni lottatori, possono avere una percentuale di successo decisamente più bassa. E questo è particolarmente grave perchè costringe il giocatore a concentrarsi nel movimento, a perdere quel mezzo secondo per fare mente locale, mentre l'avversario può rispondere in un batter d'occhio all'attacco. Ovviamente una criticità di questo tipo si fa perticolarmente sentire nelle prime partite, ma anche con un costante allenamento, uno stick od un pad diverso sono assolutamente da preferire. Per quanto ben strutturato, e con una montagna di segreti da sbloccare, titoli e trofei da vincere, il single player può arrivare presto al capolinea, di fatto Street Fighter IV diventa virtualmente infinito grazie alla possibilità di giocare con avversari umani, online o localmente che sia. Per il momento il multiplayer prevede il minimo sindacale, ovvero sfide singole con possibilità di customizzazione delle partite basilare, ma a breve è prevista una patch gratuita che introdurrà i tornei, la possibilità di registrare, scaricare e uplodare le sfide più interessanti, ma soprattutto un matchmaking evoluto, con diversi sistemi di punteggio e valutazione che tengono conto delle proprie perfomance e dei tornei a cui si è partecipato, in modo da rendere più chiara la differenza tra giocatori alle prime armi e giocatori esperti. A seguire poi, previo pagamento di una piccola somma, verranno rilasciati "pacchetti estetici" per tutti lottatori, cioè nuovi costumi.

Trofei PlayStation 3

Street Fighter IV premia il giocatore con 48 trofei, di cui 35 di bronzo, 10 d'argento, 2 d'oro e 1 di platino. Sono legati a particolari condizioni come un certo numero di EX, Focus, Ultra e Super effettuate, al livello di difficoltà con cui si termina il gioco, o al numero di match vinti on line e offline. I due trofei dorati si acquiscono vincendo 100 partite online e tutte le medaglie d'oro nelle sfide, mentre quella di platino si ottiene sbloccando tutti i trofei del gioco. A parte alcune condizioni di vittoria decisamente ostiche, vincere tutti i trofei sembra piuttosto agevole, a patto di aver assimilato alla perfezione tutte le tecniche di combattimento del gioco.

Colori pastello e fuochi artificiali

Tecnicamente parlando, Street Fighter IV lascia a bocca aperta, sia da un punto di vista prettamente tecnologico, sia da quello della direzione artistica. La scelta di implementare una grafica 3D ma dal look prettamente bidimensionale è assolutamente vincente, con i lottatori che si presentatano agli occhi dei giocatori come se fossero disegnati, andando oltre il classico cel shading. Come per la giocabilità anche qui si lavora su un doppio binario: da una parte ci sono colori pastello e texture raffinate dal grande dettaglio grazie a sapienti "pennellate" di colore (esemplari sono le scie nere di inchostro lasciate dalle Focus andate a segno), dall'altro le Ultra e le Super sparano effetti speciali a profusione, con le ultime che esplodono come fuochi artificiali in faccia al giocatore che le subisce.

Street Fighter IV - Recensione

Un altro aspetto che lascia spesso e volentieri a bocca aperta sono le fluidissime animazioni, soprattutto quelle facciali che disegnano terrificanti espressioni di dolore sui visi dei lottatori. Se proprio si vuole cercare a tutti costi il pelo nell'uovo, è possibile ravvisare un velo di aliasing su alcuni degli elementi del fondale, il quale denuncia una modellazione poligonale ben fatta, ma lontana dalla perfezione di quella dei lottatori. Deciso pollice verso invece per le pessime sequenze animate in apertura e chiusura della modalità Arcade, totalmente avulse dallo stile scelto da Capcom per il gioco.

Con Street Fighter IV Capcom ha realizzato un gioco pressocchè perfetto, un'ottima sintesi tra immediatezza e profondità, tra classicismo e innovazione. Tutto funziona alla perfezione, dai nuovi personaggiinseriti, alle nuove tecniche di combattimento, ma la cosa che più stupisce in questo titolo è la capacità di far convivere un'anima più "casual", magari legata a vecchie abitudini da bar a quella più "hardcore", in cui ogni attacco è frutto di un preciso studio che va oltre il classico schema calcio volante-spazzata bassa. Un manuale di design insomma, con una curva di apprendimento mai troppo ripida, un titolo con cui tutti i picchiaduro a venire dovranno fare i conti, sia da un punto di vista contenutistico che da quello prettamente tecnologico. Le uniche perplessità riguardano problematiche che vanno oltre il lavoro di Capcom, ovvero la necessità di dotarsi di un controller alternativo per tirare fuori il meglio dal gioco, e come naturale che sia per il genere, una modalità single player che pur essendo ben strutturata e piena di cose da sbloccare, può cedere presto il passo ad una fruizione esclusivamente multiplayer. Graficamente eccezionale Semplice e immediato, ma nel contempo estremamente profondo e tecnico Molti contenuti sbloccabili Un Arcade Stick o un pad alternativo sono caldamente consigliati Il Single Player si esaurisce presto in favore del multiplayer