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Toukiden: Kiwami, recensione

Riapre la stagione della caccia agli oni nella versione espansa di Toukiden

RECENSIONE di Christian Colli   —   06/04/2015
Toukiden: Kiwami
Toukiden: Kiwami
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Rigiocare Toukiden dopo aver appena sovrascritto un salvataggio da trecento ore su Monster Hunter 4 Ultimate non è stato facile. Quando abbiamo recensito il primo episodio, sottotitolato The Age of Demons, lo scorso anno, abbiamo spesso sottolineato le somiglianze tra il titolo Tecmo Koei e lo storico franchise Capcom: il gioco sviluppato da Omega Force, il team responsabile della stragrande maggioranza dei Dinasty Warriors, è un vero e proprio clone di Monster Hunter, ma una volta tanto si tratta di un progetto ben realizzato e ricco di personalità, e non un semplice "more of the same" che sfrutta la popolarità del genere senza applicarsi più di tanto. E il genere dei giochi "di caccia" latita da parecchio nelle librerie delle console casalinghe, specialmente in occidente. Ecco perché Tecmo Koei ha ben pensato di pubblicare una vera e propria espansione di Toukiden non solo su PlayStation Vita, ma anche su PlayStation 4: un vero colpo da maestro, sotto molti aspetti.

A caccia di demoni su PlayStation 4 con Toukiden: Kiwami, una versione espansa del gioco originale

Toukiden Ultimate

Possiamo tranquillamente paragonare Toukiden: Kiwami a Monster Hunter 4 Ultimate nel senso che anche in questo caso il suffisso sta a indicare un arricchimento contenutistico rispetto alla versione precedente del medesimo gioco. Per i cacciatori di demoni che hanno già completato il primo Toukiden, questo arricchimento si traduce in una storyline che aggiunge cinque capitoli agli otto già affrontati, portandoli in tutto a tredici: nel nuovo arco narrativo, sono passati tre mesi e il villaggio di Utakata si trova di nuovo sotto assedio da parte di un'ennesima ondata di oni ancora più feroci dei precedenti.

Toukiden: Kiwami, recensione
Toukiden: Kiwami, recensione

Gli slayer sopravvissuti - compreso il nostro alter ego, ovviamente - saranno chiamati a raccolta per far fronte alla nuova minaccia e, con un po' di fortuna, porvi fine una volta per tutte. I veterani si troveranno davanti a un villaggio visivamente diverso, che riflette la stagione invernale in cui è ambientata la nuova storyline, mentre tutti i neofiti non avranno motivo di disperarsi dato che Toukiden: Kiwami comprende l'intera campagna originale, arricchita dalle feature e dai bilanciamenti introdotti in questa versione. Considerando che il nuovo arco narrativo è lungo tanto quanto il precedente, potremmo quasi parlare di due giochi in uno. In termini di novità, inoltre, Tecmo Koei ha seguito l'esempio di Capcom, espandendo l'armamentario dei cacciatori di demoni con tre nuove armi. La mazza chiodata non ha bisogno di presentazioni, un'arma ignorante quanto efficace in grado di spaccare i crani più resistenti. La naginata - tipica picca giapponese - è sorprendentemente rapida nonostante la sua lunghezza, garantendo combo agili e una buona capacità di movimento. Interessantissimo, invece, il fucile, che può essere caricato con diversi tipi di pallettoni nell'ordine preferito dal giocatore: nelle mani di un giocatore esperto ci è sembrata proprio un'arma lenta ma devastante. Naturalmente Omega Force non si è limitata a implementare le nuove armi, ma anche a rivedere e correggere le precedenti, ampliando la selezioni di oggetti fabbricabili con centinaia di nuove armature, spade, falci e via dicendo. Le correzioni al gameplay hanno sfiorato anche l'intelligenza artificiale dei compagni di avventura in single player, decisamente migliorata, e di alcuni vecchi nemici, i cui pattern d'attacco ci sono apparsi un po' meno prevedibili rispetto a un anno fa. Da non sottovalutare, inoltre, i nuovi mitama - gli spiriti che possono essere "agganciati" alle armi per conferire ai personaggi vari tipi di incantesimi - e la possibilità di impartire degli ordini generici ai comprimari, tra cui uno utilissimo che permette di riunire il gruppo intorno al giocatore: un nuovo indicatore, infatti, consente di scagliare un potentissimo attacco combinato all'indirizzo dei nemici, ma solo se i personaggi sono vicini gli uni agli altri.

Trofei PlayStation 4

I 50 trofei messi in palio da Toukiden: Kiwami si dividono in 36 di bronzo, 11 d'argento e 2 d'oro, cui fa capo l'inevitabile platino finale. Il sistema dei trofei spinge a fabbricare ogni arma e ad uccidere ogni demone, ma a volte sarà tutt'altro che facile dato che alcune imprese richiedono di affrontare i nemici seminudi o in condizioni parecchio sfavorevoli.

Scontro generazionale

Ovviamente se si gioca online insieme ad altri tre utenti umani non servono ordini preimpostati o strategie raffinate per abbattere gli oni, specialmente se si comunica tramite party chat o qualche altro sistema: in effetti, il sistema di combattimento progettato da Omega Force è decisamente più caotico e pirotecnico rispetto a quello lento e ragionato di Monster Hunter, e la versione Kiwami di Toukiden non ha cambiato il gameplay di una virgola. Il che, parliamoci chiaro, non è propriamente un difetto, e anzi i neofiti potrebbero trovarsi più a loro agio con la chiassosa spettacolarità dei cacciatori di demoni, sopratutto grazie agli esaurienti tutorial e alla trasparenza delle statistiche e delle varie meccaniche.

Toukiden: Kiwami, recensione

Anche il farming di materiali è molto meno severo, e Toukiden: Kiwami supporta anche il cross-save, perciò si può giocare su PlayStation Vita mentre si è fuori casa e trasferire il salvataggio su PlayStation 4 per proseguire spaparanzati sul divano, davanti al televisore del salotto. Da questo punto di vista, insomma, Tecmo Koei ha avuto un'ottima pensata, anche se la versione casalinga del gioco non ha poi molto di next-gen. Toukiden: Kiwami gira a 1080p e a 30 fotogrammi al secondo con incertezze moderatamente comuni nelle situazioni più chiassose; il risultato è un bel vedere grazie alla risoluzione convincente e alla direzione artistica sopra le righe, ma in più casi ci si rende conto di giocare a una versione leggermente migliorata del software portatile, soprattutto quando si inciampa su qualche texture a bassissima risoluzione o ci si guarda intorno e ci si accorge che le mappe sono estremamente piatte, lineari e poco dettagliate. Ecco perché, in apertura, dicevamo che passare da Monster Hunter 4 Ultimate a Toukiden: Kiwami non è stato facile. Implementando la verticalità nel level design, l'ultima iterazione per Nintendo 3DS del franchise Capcom ha cambiato le carte in tavola per quel che riguarda i giochi "di caccia", e sotto questo aspetto il nuovo Toukiden appare spesso un po' "limitato". Ovviamente se di Monster Hunter non ve ne importa nulla, né tanto meno avete giocato la sua ultima edizione, Toukiden: Kiwami rimane a tutti gli effetti un titolo soddisfacente e discretamente impegnativo che richiede moltissime ore per essere spremuto fino all'ultima goccia.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Multiplayer.it
8.0
Lettori (11)
8.4
Il tuo voto

Considerando la strada percorsa imitando il suo illustre concorrente, e in soli due episodi, siamo abbastanza ottimisti che il prossimo Toukiden ci permetterà di saltellare allegramente da una piattaforma all'altra mentre riempiamo di botte demoni e mostri ancestrali. Per ora, invece, dobbiamo accontentarci di quello che già l'anno scorso era un ottimo clone di Monster Hunter, arricchito ora da armi, missioni, mostri e feature in più. Per i fan della neonata serie Tecmo Koei - e del folklore nipponico - potrebbe essere un appuntamento davvero imperdibile.

PRO

  • Moltissimi contenuti aggiuntivi rispetto all'originale
  • Tre armi nuove e un buon bilanciamento delle vecchie
  • Cross-save per chi lo possiede per entrambe le console
  • La versione PlayStation 4 è ben realizzata...

CONTRO

  • ...ma mostra il fianco un po' troppo spesso
  • Frame rate incostante negli scontri più caotici
  • Il sistema di combattimento diventa ben presto più frenetico che strategico, ma per alcuni potrebbe non essere poi una brutta cosa