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Tales of Kenzera: ZAU, abbiamo provato il metroidvania ispirato alla cultura bantu

La demo di Tales of Kenzera: ZAU, disponibile durante Steam Next Fest, mostra molti aspetti interessanti, soprattutto dal punto di vista dei combattimenti.

Tales of Kenzera: ZAU, abbiamo provato il metroidvania ispirato alla cultura bantu
PROVATO di Giulia Martino   —   09/02/2024

"È un videogioco dedicato a mio padre. Spero vi piaccia". Sono queste le parole con cui Abubakar Salim ha lasciato spazio al trailer di Tales of Kenzera: ZAU dopo un emozionante discorso tenuto nell'ultima edizione dei The Game Awards. Salim è co-fondatore e direttore creativo di Surgent Studios, alla sua opera prima con un metroidvania pubblicato da Electronic Arts che si propone un obiettivo ambizioso: parlare di elaborazione del lutto e del viaggio di un giovane eroe che desidera ardentemente riportare in vita suo padre.

Il tutto nella cornice della cultura bantu, da cui Tales of Kenzera: ZAU trae suggestioni mitologiche che fin d'ora sembrano davvero affascinanti, riuscendo anche - così ci è parso nel corso di questa demo - a costruire un sistema di combattimento convincente e reattivo, senza dimenticare l'importanza dell'esplorazione, elemento chiave in ogni metroidvania che si rispetti. Non manca molto per constatare se queste buone prime impressioni si riveleranno veritiere, dato che l'uscita di Tales of Kenzera: ZAU è prevista per il prossimo 23 aprile.

Dedicato alle persone che abbiamo perso

Tales of Kenzera: ZAU sembra molto concentrato sull'interiorità del protagonista e sul suo viaggio alla ricerca di un modo per riportare il padre indietro dal regno dei morti
Tales of Kenzera: ZAU sembra molto concentrato sull'interiorità del protagonista e sul suo viaggio alla ricerca di un modo per riportare il padre indietro dal regno dei morti

Come anticipato da Abubakar Salim nel corso della presentazione di Tales of Kenzera: ZAU, il gioco è dedicato a tutti coloro che abbiamo amato e perduto. Non a caso, l'avventura del giovane sciamano Zau si apre con l'evocazione di Kalunga, dio della morte, che sarà suo compagno di viaggio alla ricerca dei tre grandi spiriti necessari per tentare di riportare sulla terra dei vivi l'anima del padre di Zau, morto a causa di una malattia misteriosa. La voce del padre di Zau viene impiegata per ricostruire il rapporto tra i due presso gli idoli Gridol, luoghi in cui risuonano pezzi di storie che l'uomo raccontava al figlio.

Nel corso della demo - della durata complessiva di circa tre quarti d'ora - abbiamo assistito a numerosi dialoghi tra Zau e Kalunga, che sembra fungerà da mentore al giovane e a volte impulsivo sciamano. A quel che sembra, la storia di Tales of Kenzera: ZAU sarà un vero e proprio viaggio di formazione e di scoperta di sé per il ragazzo, chiamato a una missione che finora nessun umano è mai riuscito a completare.

Le maschere del Sole e della Luna

Zau ha a sua disposizione opzioni di combattimento a corto e a lungo raggio, alternando l'utilizzo delle maschere del Sole e della Luna, rilevanti anche per l'acquisizione di abilità legate all'esplorazione
Zau ha a sua disposizione opzioni di combattimento a corto e a lungo raggio, alternando l'utilizzo delle maschere del Sole e della Luna, rilevanti anche per l'acquisizione di abilità legate all'esplorazione

Dopo una breve sessione di esplorazione abbiamo fatto la conoscenza con i primi nemici, da affrontare in diverse modalità. Sono in possesso di Zau, fin dall'inizio dell'avventura, le maschere del Sole e della Luna, intercambiabili anche nel vivo del combattimento e associate a due differenti stili di lotta. La maschera del Sole garantisce a Zau l'abilità di affrontare i nemici corpo a corpo con colpi leggeri o pesanti, mentre con la maschera della Luna lo sciamano può sparare proiettili a lungo raggio (prendendo anche la mira, volendo). In questo secondo caso, il potere della maschera dovrà essere occasionalmente ricaricato con il trascorrere di un breve lasso di tempo, invitando i giocatori ad adottare uno stile di combattimento vario e dinamico.

Al momento i nemici non ci hanno offerto un elevato livello di sfida, come è normale aspettarsi nel corso di una breve demo di questo tipo, ma la presenza di un albero di abilità duplice - da un lato vi sono i potenziamenti dedicati alla maschera del Sole, dall'altro quelli relativi alla maschera della Luna - ci ha fatto fin d'ora intuire un'ottima profondità nei possibili sviluppi di Zau che, raccogliendo cristalli Olugi, potrà acquisire poteri nuovi e padroneggiare sempre meglio le due maschere. Il Sole e la Luna sono fondamentali all'interno della cosmologia bantu e, non a caso, le maschere possedute da Zau e tramandategli dal padre non sono importanti solo nei combattimenti, ma anche nelle sessioni di esplorazione.

Esplorazione e abilità

Tales of Kenzera: ZAU sembra fare centro anche dal punto di vista visivo, senza puntare al fotorealismo, ma costruendo uno stile riconoscibile, colorato e coerente
Tales of Kenzera: ZAU sembra fare centro anche dal punto di vista visivo, senza puntare al fotorealismo, ma costruendo uno stile riconoscibile, colorato e coerente

Bene anche dal lato dell'esplorazione, impreziosita da uno stile artistico che non punta al fotorealismo, riuscendo a rivelarsi piacevole, coloratissimo, vivace, partendo dai disegni con cui vengono rappresentati il protagonista e Kalunga nel corso dei loro frequenti dialoghi, fino ad arrivare al design delle ambientazioni, stimolante e fin d'ora pieno di aree segrete e sfide per ottenere amuleti che garantiscono potenziamenti a Zau o che permettono di raggiungere gli idoli Gridol che racchiudono le storie del padre del giovane sciamano.

Si parte fin da subito con due abilità che spesso, nell'ambito dei metroidvania, vengono guadagnate in un secondo momento: il doppio salto e lo scatto in volo. Ciò rende l'esplorazione fin da subito molto dinamica, e verso il finale della demo la maschera della Luna si arricchisce di un potere rilevante per attraversare gli ambienti di gioco: la possibilità di congelare i corsi d'acqua. Ottima l'alternanza tra momenti esplorativi e combattimenti, con un ritmo che si è rivelato sempre azzeccato e ben pensato dagli sviluppatori di Surgent Studios.

Zau ha fin da subito l'abilità del doppio salto e dello scatto in volo, e ciò lo rende un protagonista particolarmente dinamico e scattante fin dalle primissime fasi dell'avventura
Zau ha fin da subito l'abilità del doppio salto e dello scatto in volo, e ciò lo rende un protagonista particolarmente dinamico e scattante fin dalle primissime fasi dell'avventura

Il nostro provato si è chiuso poco dopo, lasciandoci desiderosi di scoprire di più di un metroidvania che sembra davvero avere le carte in regola per riuscire a dire la sua. Al momento non siamo rimasti particolarmente impressionati dal design dei nemici, ma vero è che la demo rappresenta una porzione iniziale e molto contenuta del gioco finale, e non manca molto all'uscita per capire se gli sforzi degli sviluppatori si riveleranno ben direzionati anche sotto questo punto di vista.

Dopo l'emozionante presentazione di Tales of Kenzera: ZAU da parte di Abubakar Salim, abbiamo constatato con piacere che il metroidvania in produzione presso Surgent Studios sembra essere un prodotto profondamente curato e consapevole degli aspetti da lavorare nel dettaglio per spiccare nell'ambito di un genere videoludico particolarmente frequentato e già ricco di esponenti molto riusciti. L'avventura di Zau sembra avere carattere sia dal punto di vista narrativo, che sui piani del combattimento e dell'esplorazione, con un sistema - quello delle maschere del Sole e della Luna - che sembra destinato a offrire grande profondità al gameplay. Appuntamento al 23 aprile per scoprire se le promesse dello sciamano Zau saranno mantenute.

CERTEZZE

  • Combattimenti dinamici e divertenti
  • Le maschere servono anche a guadagnare nuovi poteri per l'esplorazione
  • Interessantissimi i riferimenti alla cultura Bantu
  • La storia sembra ben raccontata, con dialoghi efficaci

DUBBI

  • Per ora il design dei nemici non ci ha stupito