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Frostpunk 2, abbiamo provato la beta del city builder apocalittico

Abbiamo provato la beta di Frostpunk 2, un city builder immerso in un lungo inverno di cui non si riesce a vedere la conclusione.

Frostpunk 2, abbiamo provato la beta del city builder apocalittico
PROVATO di Simone Tagliaferri   —   21/04/2024

C'è aria di rivolta. Le razioni di cibo non bastano per tutti quanti. La città si è allargata troppo. E adesso alcuni quartieri, soprattutto quelli più popolari, lamentano mancanza di risorse. In particolare il reattore non riesce a riscaldare tutte le case e il cibo è insufficiente. Il ghiaccio si fa sempre più opprimente. Recuperare la situazione non sarà semplice, perché abbiamo uno spazio di manovra risicatissimo. I gruppi di potere della città sono sul chi vive e non aspettano altro che un minimo cedimento per rovesciarci. Dobbiamo essere più decisi e fare delle scelte radicali, schierandoci apertamente, così da combattere allo scoperto.

Una delle sensazioni che ricordiamo meglio del primo Frostpunk è quella del gelo: riusciva a trasmetterlo in modo efficacissimo per raccontarci di un mondo al collasso, economicamente e moralmente. Pur essendo sulla carta solo un city builder con elementi survival, riusciva a mettere in scena in modo magistrale le difficoltà di una comunità che dovevamo far crescere, malgrado le condizioni in cui si trovava, compiendo a volte enormi sacrifici. Frostpunk 2, di cui abbiamo provato la versione beta per qualche ora, ci ha comunicato sensazioni simili, anche se 11 bit studios, il team di sviluppo, ha scelto di percorrere una strada molto diversa.

Un gioco diverso

In Frostpunk 2 la gestione della città è molto più ampia, ma è venuta meno la parte survival
In Frostpunk 2 la gestione della città è molto più ampia, ma è venuta meno la parte survival

Uno degli aspetti di Frostpunk 2 che più ci ha colpiti è la riduzione del lato survival, per quello che ci è parso essere un city builder molto più puro. Quindi non c'è più la possibilità di seguire singole persone, non è più possibile monitorare il calore dei singoli edifici, agendo lì dove necessario per aumentarlo o diminuirlo, e sono venute meno molte funzioni di microgestione, con il focus dell'esperienza che è stato spostato sulla gestione della comunità nel suo insieme, tanto da aver fatto assumere un ruolo molto più centrale alla diplomazia politica, nel suo senso più ampio, come vedremo, e alla ricerca delle risorse nei dintorni dell'agglomerato urbano. La prima cosa che ci è venuta in mente giocandoci è che certe scelte potrebbero spiazzare i fan sfegatati del primo episodio, visto che il gameplay è molto differente.

Abbiamo quindi avviato la beta ritrovandoci con una città già parzialmente formata e con problemi molto diversi da affrontare rispetto al passato. Sono passati 30 anni dalla bufera che ha portato il genere umano sull'orlo dell'estinzione. La storia della lotta dei sopravvissuti contro il gelo eterno prosegue, ma con toni molto più politici e con uno sguardo più ampio, che dà maggior risalto all'esplorazione della regione in cui ci troviamo, rispetto alle storie degli abitanti, che rimangono sullo sfondo. Il nuovo concept è ben rappresentato dall'interfaccia, molto più snella rispetto a quella del primo capitolo e molto più orientata a darci modo di agire su vasta scala rapidamente ed efficacemente con pochi click, fornendoci al contempo moltissime informazioni a colpo d'occhio, in modo da avere sempre davanti il quadro generale della situazione.

Un seguito vero e proprio

I conflitti tra le fazioni si sono spostati sul piano politico
I conflitti tra le fazioni si sono spostati sul piano politico

In fondo la scelta di 11 bit studios è condivisibile. Frostpunk raccontava della lotta per la sopravvivenza del genere umano nei primi anni post catastrofe, con dei piccoli nuclei di persone che combattevano per non soccombere al gelo, lì dove Frostpunk 2 parte da una situazione più stabile, in cui la società si è in qualche modo riorganizzata, è tornata a crescere e deve provare a gestirsi in modo più politico. Così non si costruiscono più case, ma interi quartieri, siano essi abitativi o produttivi, e non si pensa più al singolo individuo, ma si pianificano infrastrutture che possano soddisfare i bisogni di una popolazione già in partenza più ampia. A ben vedere è esattamente la fase successiva di Frostpunk, ossia il racconto di cosa succede "dopo". Il mondo è quindi lo stesso, ma il concept di gioco è differente, perché tiene conto del nuovo scenario operando uno spostamento naturale verso le diverse difficoltà da affrontare. Così ora, trovata una risorsa sulla mappa, si può spaccare velocemente il ghiaccio con mezzi subito disponibili e costruire delle strutture estrattive nel giro di poche settimane, per fare un esempio. Per inciso, le risorse non riguardano più il sostentamento dei singoli individui, bensì delle masse, e per questo ne è stata ripensata la distribuzione.

L'ambiente è sempre molto aspro
L'ambiente è sempre molto aspro

Le città sorgono sempre intorno a un reattore centrale, che però riesce a riscaldare più edifici e che consente una crescita più rapida. L'ambiente circostante è sempre molto duro, ma ora è possibile organizzare delle spedizioni per scoprire nuovi territori e creare una rete di approvvigionamento così da non rimanere mai senza il necessario. Le scelte da prendere sui singoli abitanti non ci sono più, ma è stato introdotto un sistema di fazioni che lottano per il potere all'interno della città. Gestirle politicamente è inevitabile. Per farlo 11 bit Studios ha creato un modello davvero interessante, che prevede non solo la promulgazione di leggi, ma anche la loro votazione da parte delle fazioni. Ogni fazione ha più o meno fiducia nelle nostre decisioni e può esprimere un voto favorevole o contrario a ogni nostra proposta legislativa.

Il bene pubblico viene sempre dopo quello di parte
Il bene pubblico viene sempre dopo quello di parte

Come nella realtà, l'obiettivo dei rappresentanti del popolo non è quello di fare il bene collettivo, ma di ottenere il massimo profitto da ogni votazione. Quindi, spesso ci troveremo a dover convincere gli indecisi attuando delle forme di corruzione. Ad esempio potremo fare delle promesse che poi andranno mantenute se non ci si vuole fare dei nemici. Possiamo garantire a una fazione la possibilità di scegliere la prossima legge da proporre, oppure possiamo assegnarle una spedizione, con relativi benefici economici. La beta non permette di valutare tutti i possibili scenari che un sistema simile potrebbe creare, ma ha dato l'idea che con l'evolversi della partita e il moltiplicarsi delle fazioni (all'inizio ce ne sono solo due, ma nel corso del gioco se ne aggiungono altre) le questioni politiche diventeranno sempre più centrali nella gestione della città.

Frostpunk 2 riuscirà a mentenere un'identità forte?
Frostpunk 2 riuscirà a mentenere un'identità forte?

A questo punto non vediamo l'ora di poter giocare alla versione finale per arrivare a vedere le estreme conseguenze di certe scelte fatte per il gameplay e per capire meglio come i diversi sistemi di gioco si integrano tra di loro. L'idea che ci siamo fatti è che Frostpunk 2 dividerà moltissimo i giocatori, tra chi lo vedrà come la naturale evoluzione del primo capitolo e chi storcerà il naso proprio per il distacco netto dall'originale. Di nostro lo abbiamo apprezzato proprio per il coraggio dimostrato di non riproporre la stessa formula, visualizzando il "dopo" nei sistemi di gioco stessi, anche se abbiamo scorto il rischio che si trasformi in un titolo molto più tradizionale e radicato nel genere dei city builder, senza cioè la presenza di elementi unici come quelli che avevano caratterizzato il primo Frostpunk. Detta in altri termini: riuscirà a mantenere comunque un'identità forte? Oppure sarà un city builder come tanti altri? Staremo a vedere.

Le scelte radicali operate da 11 bit Studios per Frostpunk 2, di cui abbiamo parlato lungamente nell'articolo, pongono il titolo nella difficile situazione di avere molto da dimostrare. La beta ci è piaciuta e l'intero gioco ci è sembrato la logica conseguenza del predecessore, tanto che la continuità, almeno dal punto di vista ideale, è davvero molto forte. C'è da verificare però se la perdita di sistemi di gioco pesanti, come quelli legati alla parte survival, sarà compensata in modo efficace, ossia se le modifiche operate avranno lo stesso impatto sui giocatori, o se faranno perdere alla serie parte di quel fascino che ha decretato il grande successo del primo capitolo.

CERTEZZE

  • L'evoluzione naturale di Frostpunk
  • Il sistema politico sembra molto avanzato

DUBBI

  • I fan apprezzeranno questa evoluzione concettuale?