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La grande morbidezza

Yoshi torna su home console con un platform per molti versi stupefacente

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   22/06/2015
Yoshi's Woolly World
Yoshi's Woolly World
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Esattamente un anno fa, durante l'E3 2014, avevamo provato sullo showfloor dello stand Nintendo la manciata di livelli che componevano la demo di Yoshi's Woolly World, l'atteso ritorno su home console del dinosauro verde dopo quasi 20 anni di assenza.

La grande morbidezza

Come ben sa chi segue da vicino le vicende della casa di Kyoto, il team a cui è stato affidato il progetto è Good-Feel, già autore di quel Kirby e la Stoffa dell'Eroe che su Wii fu in grado di lasciare il segno soprattutto grazie alla particolare scelta stilistica di riprodurre l'intero mondo di gioco e i personaggi come se fossero fatti di lana e tessuti vari. Il principale difetto di quel titolo fu indicato unanimemente nel livello di difficoltà eccessivamente tarato verso il basso, che se da un lato favoriva - anche grazie al multiplayer locale - un'esperienza "family oriented" accessibile davvero da chiunque, dall'altro lasciava poche soddisfazioni agli utenti più esperti, capaci di proseguire facilmente attraverso i livelli anche con la proverbiale mano legata dietro alla schiena. Ecco, sullo showfloor dell'E3 2014, dopo aver concluso la demo, la sensazione era più o meno la stessa, con l'impressione che Good-Feel si fosse limitata a fare poco più che "il compitino" replicando in larga parte la medesima formula. Togli Kirby, metti Yoshi, aggiungi l'alta definizione e il gioco è fatto, no? Se anche voi condividevate lo stesso sospetto, preparatevi ad una bella sorpresa...

Yoshi's Woolly World è un platform bello da vedere e da giocare, e parecchio impegnativo!

Lavato con Perlana

In realtà Yoshi's Woolly World nelle primissime battute non fa poi molto per ribaltare tale impressione, anzi: alcune modifiche nella struttura di base della serie spingono a credere che il target più indicato possa essere quello dei bimbi, o ancora peggio di quegli utenti casual guardati sempre con sospetto e diffidenza da chi invece con un pad in mano è nato e cresciuto.

La grande morbidezza

Per esempio, basti sapere che stavolta non c'è nessun Baby Mario da proteggere in groppa al proprio Yoshi: in questa occasione la faccenda riguarda solamente i sauri dell'isola Gomitolo, sconvolti nella loro pacifica e morbidissima vita dall'arrivo del malvagio Kamek che trasforma la maggior parte di loro in matasse di lana che porta via con sé. Ancor più clamorosa è la scoperta della scomparsa in toto di uno dei capisaldi del genere platform, su cui intere generazioni hanno costruito le proprie certezze videoludiche: le vite. Proprio così: in Yoshi's Woolly World non esistono le vite. Se si fa un errore in un livello, si riparte semplicemente dal check point precedente. Non fate quelle facce, sù: in senso assoluto, e ancor più nell'ambito del platform Nintendo moderni, si trattava di un concetto dall'utilità ormai sempre più impalpabile, un retaggio di meccaniche appartenenti a un'altra epoca. La conferma deriva dal fatto che, in realtà, questa scelta cambia poco o nulla all'atto pratico. I primissimi livelli dell'avventura scorrono via semplicemente, senza sussulti particolari. Ma non ci vuole poi molto per accorgersi che le cose sono destinate a cambiare: che siano i riflessi appannati? O forse è la concentrazione che manca, compromessa dallo splendido lavoro degli artisti di Good-Feel? Eppure ci si ritrova sempre più spesso a dover ripetere qualche sezione, o a raggiungere la fine del livello senza aver raccolto tutti gli oggetti necessari per il massimo punteggio.

La grande morbidezza

La realtà è che i programmatori nipponici hanno semplicemente deciso stavolta di fare sul serio, proponendo un prodotto dal level design realmente impegnativo. È proprio in questo aspetto infatti che Yoshi's Woolly World mette in mostra le più marcate differenze rispetto a Kirby e la Stoffa dell'Eroe: se quest'ultimo era praticamente una passeggiata, il ritorno del dinosauro di Nintendo è invece un platform "vero", che dietro ad un aspetto accogliente e caldissimo nasconde un cuore molto meno tenero nei confronti del giocatore. Ovviamente non stiamo parlando di un titolo hardcore, sarebbe sciocco pensarlo: ciò che vogliamo dire è che la fatica di Good-Feel richiede come biglietto di ingresso una conoscenza del genere, una attenzione e una coordinazione non certo proprie del genere casual. Il bello però sta nel fatto che l'esperienza può essere adattata alle proprie capacità: se il vostro scopo è semplicemente quello di raggiungere la fine di ogni livello, probabilmente non dovrete faticare troppo. Certo, ci sono alcuni passaggi più complicati, in cui precisione e reattività sono elementi imprescindibili per poter proseguire: se questa dovesse rivelarsi una richiesta eccessiva, sappiate che in ogni momento è possibile attivare la modalità Relax che dona a Yoshi delle ali per superare ogni ostacolo, aumenta la sua energia e rende i nemici meno pericolosi. E già il solo fatto che questa opzione esista, vi dovrebbe far capire quale sia il bersaglio a cui il team nipponico ha puntato. Se invece volete uscire a testa alta raccogliendo tutti i Fiori Ridenti, i gomitoli di Lana Magica, i timbri e con il pieno di energia - tutte condizioni necessarie per la valutazione massima - beh allora preparatevi a dover sudare parecchio. In questo caso si evidenzia poi in senso assoluto l'elemento esplorativo dei livelli, in realtà da sempre un carattere distintivo dell'intera serie dedicata al dinosauro: bisogna aguzzare la vista, cercare in ogni anfratto, spingere gli scampoli di tessuto e disfare alcune porzioni di scenario tirando i fili, così da poter recuperare davvero ogni cosa. Un'operazione che spesso e volentieri richiederà di ripetere lo stesso livello più di una volta, estendendo una longevità comunque già più che discreta grazie ai circa 50 livelli base a disposizione.

Caldo abbraccio

Uno dei meriti più evidenti nel gameplay di Yoshi's Woolly World è la varietà di situazioni che i programmatori hanno cercato di inserire: pur senza voler reinventare la ruota, Good-Feel ha introdotto una serie di variazioni che contribuiscono attivamente a rendere la progressione più interessante. Per esempio, oltre al classico scrolling legato ai movimenti del giocatore, ci sono stage con scrolling forzato, altri che si sviluppano in verticale, altri ancora che richiamano le corse coi carrelli da miniera di Donkey Kong.

La grande morbidezza

E poi ci sono le trasformazioni, recuperate dal già citato Kirby e la Stoffa dell'Eroe: in pratica si tratta di brevi sezioni raggiungibili tramite porte speciali nascoste nei livelli. Una volta entrati, ci si ritrova a controllare uno Yoshi trasformato in tutta una serie di mezzi disparati come una motocicletta, un sottomarino, un elicottero, una talpa e via dicendo. Lo scopo è quello di raggiungere l'uscita entro il tempo limite, possibilmente raccogliendo anche oggetti e quante più perline possibile. Queste ultime sono praticamente la valuta di gioco, e possono essere spese per comprare le Spille del Potere: dietro tale nome si celano essenzialmente dei perk, attivabili solo uno alla volta, e che sono in grado di donare al protagonista delle capacità aggiuntive. Alcune meno utili, altre sono invece delle vere benedizioni, come la possibilità di recuperare gli oggetti anche con la lingua. Meritano una menzione anche gli scontri coi boss, mai realmente complicati ma comunque molto piacevoli e gratificanti. Yoshi's Woolly World è quindi un platform ricco, realizzato con grande cura, con un level design probabilmente privo della scintilla di genio dei capolavori del genere ma che comunque compensa più che ampiamente tale "mancanza" con quantità e varietà fuori dal comune.

La grande morbidezza

E poi c'è, ovviamente, l'aspetto grafico di cui non ci stancheremmo mai di parlare: anche se non c'è un vero e proprio abisso rispetto a quel Kirby su Wii di cui per certi versi Yoshi's Woolly World rappresenta il successore spirituale, le maggiori capacità del più recente hardware Nintendo e - soprattutto - l'alta definizione hanno permesso agli artisti di Good-Feel di esprimere in maniera ancora migliore la loro visione, dando un senso di concretezza alla riproduzione della lana, dei bottoni e dei tessuti capace quasi di trasmetterne le relative sensazioni tattili. Basti citare, a titolo di esempio, la minuscola e caratteristica peluria della lana ce si può apprezzare nei modelli di Yoshi esaminabili da vicino tramite l'apposita modalità. E di varianti ce ne sono davvero tantissime, perché raccogliendo tutti i gomitoli di Lana Magica in ogni livello è possibile ricomporre un dinosauro con una skin unica, liberamente utilizzabile poi come protagonista dal giocatore. La varietà di cui sopra si rifletto poi anche nelle ambientazioni che si distinguono non solo per il tema dei singoli mondi, ma anche semplicemente tra un livello e l'altro: in pochi minuti si passa dalla stanza dei giocattoli a un mondo pieno di dolciumi, da una sfida tra fiamme e lava a un'area acquatica e via dicendo. Davvero uno sforzo notevolissimo che rende la progressione sempre fresca e stimolante; il fatto poi che tutto giri a 60 frame costanti (tranne che nella selezione dei livelli) è un aspetto che merita di essere sottolineato a dovere. Piccolo colpo di genio poi nello sfruttamento degli amiibo, che consentono anch'essi di sbloccare versioni di Yoshi con i colori e i tratti della relativa statuetta: se riuscite a restare impassibili di fronte a un sauro con la tunica verde e i capelli biondi di Link, probabilmente state giocando sulla console sbagliata...

Conclusioni

Multiplayer.it
9.0
Lettori (71)
9.0
Il tuo voto

Yoshi's Woolly World è senza dubbio uno dei titoli Nintendo più sorprendenti degli ultimi mesi: se le premesse e l'esperienza diretta col predecessore spirituale Kirby e la Stoffa dell'Eroe avevano portato in molti a prevedere un platform all'acqua di rose per bambini o giocatori casual, al contrario Good-Feel ha fatto saltare il banco offrendo un'esperienza impegnativa e stimolante, destinata ad offrire pane per i denti anche di chi ha qualche lustro di esperienza sulle spalle nel genere in questione. Benché manchi la scintilla di genio in un level design comunque validissimo, il risultato finale non può che essere pienamente positivo, impreziosito ulteriormente da una veste grafica meravigliosa che però stavolta è solamente uno degli ingredienti di una pietanza estremamente equilibrata. Bentornato, Yoshi!

PRO

  • Un platform impegnativo. Davvero!
  • Tecnicamente irresistibile
  • Ottima longevità

CONTRO

  • Level design validissimo, ma non geniale