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PlayStation, Hermen Hulst è il CEO videogiocatore che serviva dopo Jim Ryan?

Il nuovo CEO, anzi uno dei due nuovi CEO di PlayStation, Hermen Hulst, è anche un appassionato videogiocatore: quello che serviva dopo Jim Ryan?

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   14/05/2024
PlayStation, Hermen Hulst è il CEO videogiocatore che serviva dopo Jim Ryan?

Hermen Hulst è il nuovo CEO di PlayStation, anzi uno dei due nuovi CEO insieme a Hideaki Nishino: il co-fondatore di Guerrilla Games, già responsabile dei PlayStation Studios, si occuperà di dirigere lo Studio Business Group e di gestire dunque non solo tutti gli studi first party Sony ma anche i progetti televisivi e cinematografici.

Si tratta di un ruolo che conferma la bontà del lavoro svolto finora da Hulst, estendendo e riorganizzando le sue mansioni nell'ambito di un controllo completo delle proprietà intellettuali e dei talenti a disposizione dell'ecosistema PlayStation. Al contempo, Nishino guiderà il Platform Business Group, vale a dire hardware, servizi e rapporti con le terze parti.

Il confronto fra Hermen Hulst e chi lo ha preceduto, Jim Ryan, è inevitabile. Si è infatti parlato spesso di come l'ormai ex CEO fosse un "corporate man" fatto e finito, attento ai profitti dell'azienda e certamente in grado di guidarne le scelte strategiche ma poco a suo agio con il medium videoludico.

Sotto la sua direzione abbiamo assistito allo straordinario successo di PlayStation 4 e all'altrettanto straordinario debutto di PS5, che ha venduto finora 59,3 milioni di unità: numeri che non si cancellano e con cui, anzi, i suoi successori dovranno per forza di cose misurarsi. In un ottica diversa, però.

Un videogiocatore al comando

Assunto da Guerrilla Games nel 2001 per ricoprire il ruolo di managing director in sostituzione di uno dei fondatori dello studio, Martin de Ronde, Hermen Hulst ha avuto un ruolo centrale nella creazione di franchise come Killzone e Horizon, prima di lasciare il team nel 2019 per diventare responsabile del PlayStation Studios.

Lavorare alla realizzazione di videogiochi lo ha reso a sua volta un appassionato videogiocatore: "Sono passato attraverso fasi in cui ho giocato a una tonnellata di sparatutto e ho pensato al concetto di fantasia di potere negli scenari di guerra", ha raccontato Hulst in un'intervista di qualche tempo fa.

"Poi ho attraversato quella fase in cui tutto è diventato incentrato sulla libertà di scelta, di rappresentazione e di esplorazione, quando con il mio vecchio studio di Guerrilla Games siamo passati dai tempi di Killzone a quelli di Horizon." Tutte esperienze single player a base narrativa, è il caso di sottolineare.

Considerando l'ultimo periodo che ha caratterizzato la direzione di Jim Ryan, con il tanto criticato focus sui live service che in alcuni casi ha prodotto drammatici disastri, sarà dunque interessante scoprire in che modo l'approccio di Hermen Hulst influenzerà le strategie di PlayStation.

Il cuore da sviluppatore e da videogiocatore avrà la meglio sulle pure e semplici logiche di mercato? Parliamone.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.